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Inter-Sassuolo (1-2): Inzaghi azzarda e annulla il vantaggio dei cambi

Inter-Sassuolo vale come primo stop stagionale. A San Siro non va in scena solo una non-vittoria ma anche una brutta sconfitta in rimonta dopo il gol di Dumfries pre-intervallo. Primo passo indietro di Inzaghi, che si fida dei titolarissimi ignorando il loro stato di forma dopo le recenti fatiche tra campionato e coppia. Di seguito l’analisi tattica di Inter-Sassuolo in Serie A

Pre-Game Analysis: modulo e scelte di Inzaghi

FORMAZIONE – Ecco il 3-5-2 di partenza dell’Inter scelto da Simone Inzaghi per affrontare il Sassuolo in Serie A in trasferta: 1 Sommer; 36 Darmian, 15 Acerbi, 95 A. Bastoni; 2 Dumfries, 23 Barella, 20 Calhanoglu, 22 Mkhitaryan, 32 F. Dimarco; 9 M. Thuram, 10 Lautaro Martinez ©.

In-Game Analysis: sviluppo e lettura di Inter-Sassuolo

HIGHLIGHTS – Appena disponibili, clicca qui per vedere il video con tutti i momenti salienti e i gol di Inter-Sassuolo, persa 1-2 dalla squadra nerazzurra in rimonta dopo il gol di Denzel Dumfries (secondo gol stagionale) al 46′ del primo tempo. L’Inter resta ferma a 15 punti in classifica, raggiunta dal Milan, perdendo la sua prima partita stagionale e lo status di imbattibile.

SOSTITUZIONI – Nel secondo tempo, al 69′ e sul risultato di 1-2, quadruplo cambio iniziale per Inzaghi: fuori Bastoni, Dimarco, Mkhitaryan e Thuram, dentro de Vrij, Carlos Augusto, Frattesi e Sanchez. L’olandese si piazza in mezzo alla difesa facendo scalare sul centro-sinistra, per il brasiliano solita staffetta nel ruolo di quinto sinistro, l’italiano agisce da mezzala destra con Barella che si sposta sul lato opposto e il cileno si posiziona al fianco di Lautaro Martinez. Infine, all’85′ arriva il quinto e ultimo cambio dell’Inter: fuori Calhanoglu, dentro Klaassen. L’olandese debutta in maglia Inter da trequartista quasi improvvisato nell’ormai rocambolesco 3-4-1-2 finale.

Player Analysis: focus sul singolo in maglia Inter

PROTAGONISTA – Quasi tutti bocciati ma il simbolo in negativo non può che essere il più fresco del gruppo titolare: Barella. Torna dal 1′ dopo aver rifiatato a Empoli ma gli effetti positivi della rotazione che lo coinvolge non si vedono. Dumfries almeno riesce ad andare in rete… Gioca circa 100′ senza lasciare il segno. Ed è il solito discorso: gli altri possono anche sbagliare, soprattutto se stanchi (vedi Mkhitaryan e Lautaro Martinez). Barella non più. Il vice-capitano mai più. L’Inter aspetta sempre quello step – definitivo…? – di maturità che si traduce in continuità. Appannato.

Post-Game Analysis: considerazioni su Inter-Sassuolo

COMMENTO – Inter a due volti. Nel primo tempo fa la partita cercando con insistenza la verticalità pur sbagliando spesso l’ultima giocata. Manovra un po’ macchinosa ma la dinamicità, data sopratttutto da alcuni sprint individuali, è utile a non perdere mai il pallino del gioco. Non manca neppure il pressing ma la precisione al tiro sì. La fiammata di Dumfries vale un vantaggio quasi insperato dopo una serie di conclusioni, cross e passaggi sprecati malamente insieme ai compagni. Nel secondo tempo l’Inter non scende mai in campo. Tutto troppo facile per il Sassuolo. L’idea basata sulla verticalità si trasforma nella ricerca del lancio lungo (già utilizzato nella prima frazione ma con più precisione e qualità) per tagliare il campo. E soprattutto la corsa palla al piede. La squadra di Inzaghi non ne ha. Gambe pesanti, testa altrove? I cambi tardano ad arrivare mentre l’uno-due neroverde arriva puntuale. La non-reazione, unita alla non-rivoluzione di Inzaghi dopo il quadruplo cambio ruolo per ruolo, è un segnale allarmante. Se vuoi ribaltare una partita già compromessa, il minimo è mettere in campo giocatori offensivi. Pavard in difesa, Klaassen a centrocampo, eventualmente anche Sarr in attacco (non è questo il caso ma vale sempre in linea teorica, ndr). E invece i cambi premiano de Vrij, senze rinunciare ad Acerbi e Darmian, e penalizzano Thuram, senza avere Arnautovic a disposizione. Se la formazione iniziale che ignora le rotazioni è sbagliata, i cambi a partita in corso lo sono anche di più: Inzaghi non legge Inter-Sassuolo, la gioca in base a ciò che ha deciso dopo Empoli-Inter e prima di Salernitana-Inter. La prima sconfitta stagionale è una sconfitta di gestione, oltre che atletico-fisica (squadra già stanca) e tecnico-tattica (senza attaccanti il 3-5-2 non regge mai più di 60′).

Flash Inter: editoriale extra-analisi tattica

OSSERVAZIONE – Inzaghi si prende un rischio e lo paga tutto. Niente rotazioni a San Siro per Inter-Sassuolo, in campo la squadra non migliore ma quella più stanca. Azzardo oggettivamente inutile dovendo giocare ogni tre giorni. Non è nemmeno un caso che le cose “migliori” (eufemismo, ndr) vengano prodotte dai titolari “riposati”, a partire da Dumfries, autore dell’unico gol nerazzurro. Dopo un primo tempo gestito senza strafare, l’Inter rientra in campo solo con il fisico ma senza la testa. Le gambe non girano e il Sassuolo fa ciò che vuole. Le sostituzioni di Inzaghi non solo sono tardive ma sono anche già decise a tavolino. Non c’è una vera lettura della partita. Soliti cambi ruolo per ruolo sperando che le forze “fresche” facciano la differenza. E invece non è così. Perché di freschezza non c’è nemmeno l’ombra. Inzaghi spreca il jolly del vantaggio dato dalle rotazioni scegliendo di non farle nonostante una partita in calendario ogni tre giorni. Ne viene fuori una partita giocata praticamente in inferiorità numerica in tutti i reparti. In particolare in attacco, dove il capitano Lautaro Martinez fa la comparsa non avendo un ricambio in rosa. Ma questo non può essere un problema né del capitano né dei dirigenti e neppure del presidente, perché il danno è fatto: adesso l’allenatore deve trovare una soluzione immediata ai problemi in rosa. E in Inter-Sassuolo si capisce benissimo – per l’ennesima volta – che Inzaghi ha scelto di non avere un piano B al suo schema fisso ormai facilmente leggibile.

Clicca qui per leggere anche l’analisi tattica sulle partite precedenti dell’Inter di Inzaghi.

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