Ndoye nome nuovo per l’Inter? Operazione con due perplessità

Anche Dan Ndoye del Bologna entra nel mirino dell’Inter per rinforzare l’attacco. Ma l’eventuale operazione porta due grandi perplessità con sé.
ALTRO NOME – L’Inter inserisce anche Dan Ndoye tra gli obiettivi per rinforzare il reparto offensivo. L’attaccante svizzero classe 2000 è una delle sorprese del Bologna fresco di qualificazione in Champions League. Nonostante abbia segnato solo sabato a Napoli il suo primo gol in Serie A. Il suo secondo da quando è in Italia, col primo che arrivò però in Coppa Italia. Ovviamente contro l’Inter, nel 2-1 ai supplementari che valse l’eliminazione immediata dei nerazzurri detentori del trofeo. Un ottimo modo per Ndoye per mettersi in mostra con l’Inter, che apprezza soprattutto l’aspetto economico dell’eventuale trattativa.
COSTI BASSI – Ndoye arriva al Bologna dal Basilea non più tardi di un anno fa, per 9 milioni di euro. E nonostante una buona prima stagione in Italia, l’Inter è convinta che l’esborso per il cartellino possa essere piuttosto contenuto, non superiore ai 20 milioni di euro. Per non parlare dell’ingaggio, dato che oggi Ndoye guadagna 1 milione lordo a stagione (fonte: capology.com). Quindi il lato economico non solo non spaventa, bensì rende ancor più attraente il profilo dello svizzero per l’Inter. A perplimere è invece l’aspetto più tecnico.
Ndoye è il profilo giusto per fare il quinto attaccante all’Inter?
DOPPIO LAVORO – Ndoye è un esterno offensivo a tutti gli effetti, in grado di giocare su entrambi i lati dell’attacco, a prescindere dal fatto che prediliga il piede destro. Per certi versi, è un profilo di attaccante che ricorda Marcus Thuram prima dell’arrivo all’Inter. E sarebbe quindi necessario lo stesso – straordinario – lavoro fatto sul francese per trasformare Ndoye in un attaccante puro. Cosa non così scontata, considerando che il numero 11 del Bologna sembra avere più nelle corde l’allargamento sulla fascia, anziché l’accentramento negli ultimi 30 metri. Anche qui, però, non è detto che Ndoye sia disposto a sacrificare il contributo offensivo che il ruolo di ala al Bologna è in grado di garantirgli. E questa è solo la prima perplessità.
SERVE TEMPO – L’altra è legata a doppio filo con la prima e riguarda il minutaggio. Ndoye compirà 23 anni a ottobre, pertanto è in un momento della carriera in cui un profilo così ibrido deve giocare il più possibile per trovare il suo ruolo in campo. E difficilmente l’Inter sarebbe in grado di garantirgli 1.686 minuti (quelli giocati col Bologna in Serie A), considerando che Marko Arnautovic e Alexis Sanchez ne hanno 1.428 complessivamente (fonte: transfermarkt). Pertanto Ndoye all’Inter difficilmente avrebbe il tempo di impattare come quarta o quinta opzione in attacco. Tempo che si riduce drasticamente se si aggiunge anche la necessità di modellare e definire il suo ruolo.