Inter da rinnovare o rivoluzionare? La data di scadenza si avvicina per tanti
Inter già proiettata al futuro sebbene il presente sia l’unico argomento che dovrebbe interessare il gruppo squadra. A meno di un mese dallo stop internazionale causa Qatar 2022, le strategie di calciomercato tornano protagoniste. E uno dei temi più interessanti in casa nerazzurra è quello legato ai rinnovi di contratto, che adesso sono numericamente troppi
ROSA IN SCADENZA – In una rosa di 24 tesserati averne 12 in scadenza di contratto non è consuetudine. Succede però all’Inter di oggi. La squadra di Simone Inzaghi è per metà a fine avventura nerazzurra. Alla fine non sarà così per tutti, perché qualche rinnovo di contratto è già in cantiere. E lo stesso vale per il rinnovo di qualche prestito, magari per farlo diventare definitivo. L’attenzione in casa Inter ricade principalmente su Milan Skriniar e Romelu Lukaku (vedi aggiornamento). Due dei simboli della rosa attuale. Il punto della situazione sui dodici nerazzurri in scadenza di contratto è stato fatto nel corso dell’edizione del TG Inter-News (iscriviti subito al canale e attiva la campanella per non perdere le notifiche!) datata mercoledì 19 ottobre 2022.
Inter, metà rosa in scadenza resta e metà va
SCELTA DA FARE – La decisione da prendere adesso, o comunque nelle prossime settimane, è importante: rinnovare o rivoluzionare la rosa? Rinnovare significa continuare a prolungare i contratti anche delle riserve, magari riducendo ulteriormente i loro stipendi, così da tagliare un altro po’ il monte ingaggi ma mantenendo il gruppo storico ad Appiano Gentile. Giusto compromesso, forse. Rivoluzionare può portare all’addio di numerose “bandiere” all’interno dello spogliatoio, a partire dal capitano Samir Handanovic, ormai destinato al ruolo di dodicesimo. E anche per questo si può già ipotizzare un nuovo equilibrio tra i pali, come il suggerimento a investire su Guglielmo Vicario (vedi focus). Quasi sicuramente metà dei nerazzurri in scadenza il 30 giugno 2023 andrà via ma l’altra metà è bene che rimanga, perché il famoso “zoccolo duro” serve tanto in campo quanto fuori da esso. La scelta, però, è strettamente legata ai risultati in campo e soprattutto a quella del futuro dell’Inter a livello societario: una (nuova?) proprietà ambiziosa può facilitare le operazioni relative ai rinnovi più complicati. E sarebbe un bene.