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ESCLUSIVA IN – Milanese: «Inter, ora dipende da Skriniar! Reazione Acerbi. Il derby…»

Mauro Milanese, ex calciatore dell’Inter, oltre che di altre squadre di Serie A come Napoli e Torino, ha parlato in esclusiva su Inter-News.it. Tanti i temi toccati: da Milan Skriniar e i suoi prossimi mesi all’Inter, al resto della difesa nerazzurra, passando per il derby di Milano e il percorso di Simone Inzaghi. Di seguito l’intervista integrale a Milanese.

Milanese, la finestra invernale di calciomercato è oramai chiusa e Milan Skriniar continuerà ad essere un giocatore dell’Inter per altri sei mesi. Che idea si è fatto sulla vicenda? La situazione poteva essere gestita diversamente dalla dirigenza nerazzurra o anche il comportamento del calciatore slovacco è stato scorretto?

È sempre difficile valutare le cose, soprattutto quando un giocatore si avvicina in scadenza. Ci sono interessi dell’agente, del calciatore, del club che lo deve vendere e di quello che lo deve comprare. Bisogna sempre sentire tutte le campane per capire quanto tutti tirano sul peso di fare l’affare. Chiaramente, alla fine bisogna che tutti siano contenti. Difficile valutare. Adesso dovrà essere bravo Skriniar a cercare di avere un grande rendimento per cancellare quanto successo. Ci si aspetta da lui grande professionalità, come quella avuta finora, anche se c’è stato un picco di rendimento nella gara con l’Empoli. Ma quello è solo un episodio. Adesso dovrà avere un comportamento impeccabile e lui lo ha sempre avuto nel suo percorso all’Inter, diventandone anche capitano.

Guardando anche alla non convocazione di Skriniar nella sfida di Coppa Italia contro l’Atalanta, come pensa che l’Inter dovrebbe gestire la sua permanenza fino a giugno? 

Bisogna capire il gioco delle parti, chi ha sbagliato di più, chi meno. Penso che contro l’Atalanta non sia stato convocato perché affrontare una partita dopo un mese di trattative non gli permetteva di essere concentrato. Giusto decidere di fargli saltare la partita, per il giocatore e per il club. L’Inter in campo deve avere gente convinta, con voglia di fare. Lui è un professionista, pagato e, comunque, all’Inter fino a giugno. Deve giocare al massimo, anche perché deve essere riconoscente del fatto che l’Inter lo abbia lanciato e fatto diventare sopra la media. Prima era un buon giocatore, ma da quando è arrivato in nerazzurro valore e qualità sono aumentati. Per la sua bravura, ma anche per la visibilità che gli ha dato l’Inter. Lo vedo un giocatore freddo e costante.

Milanese, pensando al mercato estivo, lei chi prenderebbe al posto di Skriniar? Chi preferisce tra i nomi fatti ultimamente come Lindelof, Djalò e Becao?

Febbraio è un ottimo mese per andare a vedere i giocatori dal vivo e cercare, poi, di anticipare i tempi e bloccare delle situazioni. Fare i pre-contratti, trovare gli accordi prima, per ottenere il calciatore che si vuole. In modo che, arrivati al 1° luglio, basti solo firmare. Io mi prenderei il prossimo mese per essere più sicuro delle scelta, a seconda anche del proprio compagno di reparto. Ricordiamoci che, quando si difende, si difende sempre in undici e la coppia centrale deve essere affiatata. Quindi, a seconda delle caratteristiche del compagno che rimane, si sceglie il giocatore più forte a qualità-prezzo che c’è in giro.

Proprio in riferimento al centrale della difesa nerazzurra, lei rinnoverebbe il contratto di Stefan De Vrij?

Anche in questo caso mi prenderei del tempo. Dopo il mercato c’è un altro campionato. Sfrutterei i mesi di febbraio e marzo per capire chi è da Inter e chi ha la testa per l’Inter. Come si comportano quando giocano, con che personalità affrontano la partita, quanto sono costanti, quanta voglia hanno e quanta fame potrebbero avere il prossimo anno. Quindi, sia per De Vrij che per tutti gli altri, chiuderei queste considerazioni verso fine marzo. Mi prenderei due mesi per valutare la rosa, in modo che sia equivalente, o anche più forte, nella prossima stagione. Anche perché adesso il mercato è finito, il Napoli sta facendo una grandissimo campionato, ma l’Inter deve comunque arrivare tra le prime quattro. La classifica è corta e dei piccoli sbalzi possono costare caro. La corsa non è finita, perché ci sono tante squadre che lottano e bisogna fare un punti sul campo.

Le chiedo, lei è stato un difensore, si aspettava questo rendimento di Francesco Acerbi? Considerando anche la non perfetta ultima stagione alla Lazio e le polemiche in estate per il suo arrivo all’Inter.

Ragionando da ex calciatore, credo che con queste situazioni un pochino di veleno e di rabbia nel sangue ti scorre. La voglia di dimostrare il contrario ti fa reagire e ti sprona. Viene fuori la voglia di far vedere di essere meglio di quanto sei considerato. Ci tanti casi come questo che dimostrano che, a volte, qualche critica fa bene. Mettersi in discussione ti fa rendere di più, ti fa avere più fame e non ti fa considerare già arrivato. Quindi bravo lui che ha reagito nella maniera giusta.

Mantenendoci sul reparto difensivo nerazzurro, l’Inter in questa prima parte di stagione ha subito 26 gol (di cui ventuno in trasferta), diventando una delle peggiori difese esterne del campionato. Milanese lei come valuta questo cambiamento, rispetto allo scorso anno, considerando che, tolto Acerbi, i difensori sono sempre gli stessi?

Anche le altre squadre hanno problemi. Il Milan ne ha presi tre dall’Inter, quattro dalla Lazio e addirittura cinque dal Sassuolo in casa. La Juventus due dal Monza. È un campionato in cui si segnano più gol, la qualità delle squadre medio-piccole fa sì che giochino più offensive rispetto a una volta. Prima le piccole si mettevano dietro la linea della palla, con dieci uomini davanti all’area. Non si può sottovalutare nessuna squadra, né in casa né in trasferta. Non mi spiego la differenza di reti subite fuori e dentro San Siro. L’Inter è una squadra strutturata, forte, con sempre gli stessi in campo. Non so a cosa è dovuto ma è un problema da risolvere.

Inter-Milan, dalla Supercoppa alla Serie A

Milanese, domenica l’Inter scenderà in campo nel derby contro il Milan. Come pensa che i nerazzurri arriveranno a queste sfide? E con quale mentalità l’affronteranno?

Io avevo quasi più paura della partita contro l’Atalanta in Coppa Italia che di quella contro il Milan. Nel derby le motivazioni non ci possono non essere. Coreografia, atmosfera incredibile, una partita che ti porta grande emozioni. Quelli dell’Inter di questa settimana sono entrambi due incontri decisivi. In campionato ti giochi il quarto posto, quindi vincere o perdere fa la differenza. È uno scontro diretto, perché vicinissime a pochi punti.

Sempre rimanendo sul tema derby. Cosa ne pensa della vittoria dell’Inter della Supercoppa Italiana e del modo in cui è riuscita a conquistarla? In molti l’hanno definito un trofeo di poco conto, lei come ragiona su questo?

Avere un nuovo trofeo in bacheca fa piacere e questo è troppo sottovalutato in Italia. Secondo me la FIGC e la Lega dovrebbero dare dei vantaggi a chi vince il titolo. Ad esempio, potrebbe essere giusto che, chi vince la Coppa Italia o la Supercoppa Italiana sia già tra le prime quattro in Champions League l’anno successivo. Bisogna dargli valore e se in Italia non abbiamo la considerazione che c’è in Europa dovremmo cominciare a farlo, per adeguarci a tutti gli altri Stati. All’estero vincere un trofeo è sempre importante.

Proprio pensando alla vittoria di Ryad ma anche con un occhio ai risultati altalenati ottenuti finora in campionato, cosa ne pensa della panchina di Inzaghi? Crede che possa meritare la fiducia anche per la prossima stagione?

Secondo me ha fatto un be lavoro. Ho visto l’Inter giocare bene. Anche se non capisco questi intoppi. Però vedo che anche le altre ce li hanno. Chi sta approfittando di questo andamento altalenante è il Napoli, che sta facendo una corsa a sé. Però l’Inter gioca bene, ad esempio ricordo Inter-Napoli di gennaio. Inzaghi deve essere bravo, ancora una volta, a convincere i dirigenti dell’Inter facendo più partite come quella contro gli azzurri e non come Inter-Empoli. Perché sembrano due squadre completamente diverse.

Prima di vestire la maglia nerazzurra, Milanese è stato un giocatore del Napoli. Anche lei crede che il campionato sia già concluso, visto l’enorme vantaggio degli azzurri, o pensa che una squadra come l’Inter abbia ancora qualche speranza nella lotta per lo scudetto?

L’Inter per avere speranza nella lotta scudetto deve vincere tutte le partite, ed è difficilissimo. Questo ti dà la possibilità di assicurarti il primo obiettivo, quello di giocare in Champions League il prossimo anno. Poi di rimanere inseguitrice del Napoli. Io penso che il campionato non è finito mai fino a quando non c’è l’ultima certezza. Mi farebbe piacere se l’Inter riuscisse a vincerlo, però sarei anche contento per i partenopei. Napoli ha un’unica squadra ed è dai tempi di Maradona che aspetta di vincerlo.

Si ringrazia Mauro Milanese per la cordialità e la disponibilità mostrata nell’intervista. La riproduzione parziale di questa intervista esclusiva è possibile previa citazione dell’autore (Elisa Luceri) e della fonte (Inter-News.it) con il link al contenuto originale, come indicato nel disclaimer qui sotto.

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