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Napoli e Atalanta, rivoluzione positiva. La strada che deve percorrere l’Inter

Napoli e Atalanta sono le due squadre che più si sono rivoluzionate nell’ultima sessione calciomercato. Nonostante ciò, alla prima sosta, dopo sette giornate si ritrovano in vetta alla Serie A. Una strada che anche l’Inter ha bisogno di percorrere per ripartire. 

PROGETTAZIONE – La parola chiave per arrivare a raggiugere certi obiettivi è progettazione. È ciò che hanno fatto in quest’estate Napoli e Atalanta, che guardano tutti dall’alto alla prima sosta. Entrambe le squadre hanno attuato una vera e propria rivoluzione, salutando alcuni leader per puntare su nuovi prospetti. La stessa Inter dovrà iniziare a lavorare in quest’ottica, magari con un sostegno diverso da parte della società. La speranza è che la situazione societaria nerazzurra si evolva al più presto.

Napoli

VIA I LEADER – La rosa dei partenopei si è ringiovanita nell’ultima sessione di mercato. Oltre all’età, si è abbassato anche il monte ingaggi, non andando a indebolire la squadra. Il Napoli ha ceduto certi leader storici, che hanno rappresentato gli azzurri negli ultimi anni. Luciano Spalletti e i capitani non sono mai andati troppo d’accordo, ma addirittura tre in una volta sola è notevole. Nessun rinnovo per Dries Mertens e Lorenzo Insigne, ora rispettivamente al Galatasaray e al Toronto. L’altro che ha salutato è stato invece Kalidou Koulibaly, volato a Londra sponda Chelsea per 30 milioni circa. Oltre a loro hanno salutato anche Andrea Petagna e Fabian Ruiz. Il Napoli ha dimostrato anche di saper vendere i propri giocatori, elemento forse dato per scontato.

GLI ACQUISTI – Cessioni pesanti, ma il ds Giulini ha fatto un lavoro importantissimo. Il nome che più spicca è sicuramente quello di Kvicha Kvaratskhelia, sconosciuto fino a qualche mese fa. Il georgiano è arrivato per soli 10 milioni circa e sta spostando gli equilibri del Campionato italiano. Sta avendo un ottimo impatto anche Kim Min-Jae, pescato anche lui dall’estero. Per il koreano gli azzurri hanno speso 18 milioni. Un investimento che sta rispettando le aspettative, se non addirittura superando. Dopo pochi mesi c’è già una buona intesa con Amir Rrahmani. Con Victor Osimhen infortunato, hanno avuto più spazio i due nuovi attaccanti. Giacomo Raspadori si è presentato decidendo il match contro lo Spezia, e trovando il gol all’esordio in Champions League contro i Rangers. Poco da dire su Giovanni Simeone, che dopo il gol al Liverpool ha deciso il big match contro il Milan Campione d’Italia a San Siro. Aspettando anche Tanguy Ndombele e Matheus Oliveira che devono ancora ritagliarsi il loro spazio. Da sottolineare ancora una volta l’ottimo lavoro di Spalletti, le cui squadre giocano sempre un bel calcio.

Atalanta

RIPARTIRE – Dopo un ciclo che ha visto l’Atalanta arrivare a giocarsela addirittura in Champions League era necessario ricominciare. La scorsa stagione è stata un downgrade per i bergamaschi, tant’è che si pensava all’addio di Gianpiero Gasperini. L’ex Inter invece è rimasto, ha cambiato modo di giocare e ha rivoluzionato quella favola che vuole diventare realtà.

NUOVO CORSO – Il nuovo corso della Dea passa dall’attacco. Josip Ilicic saluta Bergamo e in questo momento anche il calcio giocato. Miranchuk che non ha mai convinto Gasperini passa al Torino dell’amico Ivan Juric. La sorpresa è l’addio di Remo Freuler, beniamino bergamasco che è volato al Nottingham Forest, neo promossa in Premier League. Gli acquisti sono mirati, di una squadra che sta progettando. Dopo il colpo Ederson dalla Salernitana arrivano anche Brandon Soppy, Rasmus Hojlund e Ademola Lookman. Tutti giovanissimi, Hojlund è addirittura un 2003, ad integrare una rosa che ha sempre puntato sulla propria primavera. La partita contro la Roma è stata un disegno perfetto della nuova Atalanta. I nerazzurri trovano il gol con l’unico tiro in porta e difendono il vantaggio per portare a casa i 3 punti. Un atteggiamento a cui Gasperini non ci ha mai abituato. Il gol arriva dall’assist del nuovo Hojlund per Giorgio Scalvini, altro 2003. Al momento si godono la classifica, consapevoli che quest’anno puntano a tornare nell’Europa che conta, non allo Scudetto. Non è detto che nei prossimi anni, gli obiettivi non possano cambiare.

Inter

PROPRIETÀ – È chiaro che per seguire questi esempi, c’è bisogno di una società dietro pronta a investire. Caratteristica che non rientra nella gestione Zhang nell’ultimo periodo. La situazione societaria nerazzurra è tutto tranne che tranquilla. Diventa quindi impossibile programmare, anzi i cerca di, passatemi il termine, “tirare a campare”.

CORAGGIO – Il Napoli ha dimostrato coraggio nel salutare certi suoi leader, sostituendoli poi con buoni giocatori. L’Inter al momento ha ben 9 giocatori in scadenza. Molti di questi con ingaggi importanti, che forse però è arrivato il caso di salutare. I nove in scadenza sono: Milan Skriniar, Stefan De Vrij, Roberto Gagliardini, Matteo Darmian, Edin Dzeko, Danilo D’Ambrosio, Dalbert, Samir Handanovic e Alex Cordaz. Salutare Skriniar non è facile, perderlo a zero sarebbe un disastro. Lo slovacco è l’unico che va rinnovato senza troppi pensieri. Escluso lui è l’occasione giusta per rivoluzionare. Molti di questi sono ben oltre i trent’anni e la loro carriera è più che verso la fine. Alcuni di loro poi non sono da Inter, o sono calati parecchio negli ultimi anni. Già quest’estate sono stati presi giocatori per il futuro, chiusi però da alcuni di questi in scadenza. Oltre a André Onana che molti tifosi vorrebbero titolare, anche la situazione Kristjan Asllani è curiosa. Un giovane così promettente, chiuso da Gagliardini, le cui prestazioni parlano per lui.

DESTINI – Rifondare la rosa, puntando su giovani promettenti. I Kvaratskhelia in giro ci sono, a Milano però sono anni che non arrivano. Si continua a puntare su parametri zero che dovrebbero garantire affidabilità, invece di correre qualche rischio. Un esempio lampante è Arturo Vidal, con l’aggravante di uno stipendio tra i più alti del Campionato. Giocatori che di cui poi è impossibile liberarsi, tanto meno guadagnarci. L’auspicio è che il futuro dell’Inter sia in mano a uomini coraggiosi. Per citare appunto Spalletti: «Uomini forti, destini forti. Uomini deboli, destini deboli. Non c’è altra strada».

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