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Inzaghi e quel triplo step di crescita chiesto (d)all’Inter: ecco come migliorare

Inzaghi per la sua Inter non si accontenta più dei complimenti senza trofei, che non siano gli ormai tradizionali Coppa Italia e Supercoppa Italiana. L’allenatore nerazzurro ora deve mettere mano a ciò che nell’ultimo biennio gli ha negato lo Scudetto, migliorando (anche) se stesso

PRIMO OSTACOLO – L’Inter di Simone Inzaghi è ambiziosa ma allo stesso tempo non ancora consapevole dei propri mezzi. E nello specifico, dei propri margini di crescita. Ed è anche questa la risposta che tutti si aspettano in vista dei prossimi impegni dell’Inter. Correggere gli errori del passato senza aver colmato tutte le lacune in sede di calciomercato è difficile ma non impossibile. Per riuscirci sarà necessario l’intervento di Inzaghi e anche una maturazione “extra-tattica” dell’allenatore nerazzurro. Il bel gioco – anche se non tutti lo notano – aiuta ma non sempre fa vincere trofei. Piuttosto, la gestione della partita e soprattutto dello spogliatoio fa la differenza. La differenza che da due anni manca all’Inter: arrivare a Istanbul e tornare a Milano a mani vuote fa male ma ci può stare. Perdere lo Scudetto a Milano non ci sta più, Inzaghi lo sa bene.

La crescita di Inzaghi con e per la nuova Inter


TRIPLO STEP – Per far sì che l’Inter di Inzaghi superi i suoi limiti bisognerà lavorare su tre aspetti. In ordine: 1. le rotazioni strategiche. Far passare il messaggio che la rosa sia più forte e lunga rispetto alla passata stagione è corretto fino a un certo punto. Un concetto limitante perché vero solo parzialmente. Inzaghi non ha doppioni dei tre titolari fondamentali nei rispettivi reparti: Alessandro Bastoni in difesa, Hakan Calhanoglu a centrocampo e Lautaro Martinez in attacco. Vedere l’Inter senza uno di questi tre è un’incognita e, nel caso in cui ne mancassero due o addirittura tutti e tre, si potrebbe parlare di un’altra squadra. 2. Gli scontri diretti. Aver migliorato la rosa completando le opzioni dalla panchina come alternative ai titolari dovrà dare i suoi frutti a partita in corso nelle sfide da sei punti, ma con la consapevolezza che non entreranno mai profili “spacca-partita” stile Marcelo Brozovic e Romelu Lukaku come nella prima parte del 2023. Il Derby di Milano nel weekend è la prima occasione utile per trovare i correttivi migliori. 3. La pressione mediatica. Dopo due scudetti non vinti, al terzo anno è impensabile “congelare” la competizione più lunga per concentrarsi sugli scontri dentro-fuori delle coppe, dove già ripetersi sarà difficilissimo (figuriamoci migliorare…). Se la vetta in Serie A dovesse allontanarsi troppo presto come un anno fa, sarebbe dura terminare la stagione senza danni. Questa è la vera missione oggi ad Appiano Gentile: migliorare un’Inter che sembra difficilmente migliorabile dopo tre partite. E invece Inzaghi non ha ancora fatto nulla di ciò che è nelle sue potenzialità.

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