L’Inter deve difendersi dall’esterno e in questo periodo sono diversi gli avversari da combattere. Così come i campi su cui giocare. Tra le parole di Pirlo e quelle di Sala, l’unica certezza è che gli AD Marotta e Antonello non faranno passare l’idea di essere nel torto. Anzi, il fastidio generatosi è proprio figlio di un doppio attacco sconsiderato
SCUDETTO – Quella di oggi sarà una domenica senza calcio per l’Inter, a cui comunque non mancano gli impegni. Né i fastidi. In attesa di risolvere il “problema nazionali”, che verrà chiarito solo domani (vedi articolo), c’è da rispondere mediaticamente alle dichiarazioni di Andrea Pirlo (vedi focus). Come preannunciato, il termine “fortunati” non è andato giù all’ambiente nerazzurro, e questo vale tanto per l’allenatore Antonio Conte quanto per l’Amministratore Delegato Sport Beppe Marotta, che è stato dimesso nelle ultime ore dopo aver vissuto sulla sua pelle l’esperienza del focolaio Covid-19. Entrambi conoscono bene l’ambiente Juventus e cosa significa l’attacco di Pirlo. Per il momento vince il silenzio, che è la reazione di chi sa di essere nel giusto, ma è ovvio che la società nerazzurra si batterà per far valere le proprie ragioni. Anche a livello di calendario, su cui pare ci sia un “controllo” particolare da parte di altri. Ora toccherà nuovamente a Marotta mettere ordine, per non rischiare di alterare la situazione. In casa Inter c’è uno Scudetto da conquistare contro tutto e tutti (vedi focus).
STADIO – Oltre al “nemico” bianconero, che fa uso di una strategia comunicativa finalizzata proprio a infastidire chi oggi è prima in Serie A, l’Inter deve difendersi anche su un altro fronte. Quello del “Nuovo Stadio Milano“, che vede il Sindaco Giuseppe Sala in prima fila. Contro la proprietà Suning (vedi editoriale). Anche in questo caso, il fastidio generato in casa nerazzurra è notevole. Più a livello di proprietà che di società, ovvio. Non si parla di fortuna ma di “politica”, che non può essere utilizzata per togliere credibilità all’operato nerazzurro. Il progetto stadio, portato avanti con professionalità dall’Amministratore Delegato Corporate Alessandro Antonello nonostante tutti i paletti posti dal Comune di Milano, è centrale nelle strategie dell’Inter. E lo sarà anche in caso di ribaltoni ai vertici. Magari i tempi si sono dilatati ulteriormente ma ciò non per colpa della famiglia Zhang. Ecco perché, rispetto all’ipotesi riappacificamento paventata ieri (vedi articolo), oggi in casa Inter non sembra esserci tutta questa voglia di tendere l’altra guancia a Sala. Il chiarimento avverrà più in là? Considerando che essere nemici non servirà a nessuno.
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