Eriksen si scopre anche decisivo coi gol, così può crescere ancora
Eriksen ha messo la firma sullo scudetto dell’Inter con due gol decisivi. Un passo importante verso un’ulteriore crescita.
PASSO IN AVANTI – Christian Eriksen alla fine è riuscito a trovare il suo ruolo nell’Inter. Ci ha messo praticamente un anno, ma oggi è nelle grazie di Conte. Il danese è ormai un titolare della squadra, ma sul suo effettivo apporto c’è ancora discussione. Troppo lavoro oscuro, troppe piccole cose da osservare nelle pieghe delle partite. Mancano le giocate da highlights, i gol, gli assist. O meglio, mancavano.
QUESTIONE DI ASPETTATIVE – Il punto è che il numero 24 è arrivato in nerazzuro con una certa fama. Vale a dire quella di trequartista o se preferite centrocampista di qualità. Maestro degli assist con una capacità di tiro rara, soprattutto dalla distanza. Con due gol in curriculum segnati proprio all’Inter. Naturale quindi chiedergli di essere incisivo in modo simile anche agli ordini di Conte. Quello zero alla voce gol stonava, malgrado un rendimento più che buono. In un mese circa le cose sono cambiate.
GOL DI PESO – Col Napoli Eriksen ha trovato il suo primo gol stagionale. Una rete bella e decisiva. Perché quel pari dava tanto l’impressione del mattoncino decisivo per distanziare definitivamente le avversarie. Una rete alla Eriksen, con un tiro dalla distanza. Una liberazione per lui e un segnale importante a tutti quelli che gli chiedevano incisività. Poi è arrivata la partita col Crotone. Quella effettivamente decisiva per lo scudetto, o quasi. Chi ha sbloccato lo 0-0 con un tiro dalla distanza? Di nuovo lui.
Due gol saranno anche pochi, ma sono arrivati quando più contavano. Quando il pallone pesava, e i punti con lui. Un passo avanti per Eriksen nel suo percorso in nerazzurro. Per vedere anche all’Inter quell’elemento di qualità, con gol e assist nei piedi. Non solo titolare utile al gioco, ma anche elemento decisivo. Da qui ci si aspetta la sua consacrazione definitiva.