Marotta: «Inter-Juventus? Vinto la battaglia, non la guerra»
Giuseppe Marotta ha anche continuato su Dazn in riferimento al ciclo che ha vissuto in nerazzurro e al lavoro della dirigenza al suo fianco. Un ultimo commento su Inter-Juventus.
CICLO ALL’INTER – Marotta ha riassunto l’esperienza nerazzurra: «Io posso dire che il ciclo nuovo è iniziato con Spalletti, è stato sviluppato con merito da Conte che ha dato qualità al gruppo sia dal punto di vista della mentalità che dal punto di vista del gioco. Inzaghi con la sua giovinezza ha applicato un calcio divertente, oltre al fatto che ha instaurato un rapporto ottimo con i calciatori. Ora è come un compagno di squadra per i giocatori. Questo è un gruppo. Devo dire che nello spogliatoio si respira aria positiva. Non è fatta solo di risultati, sono bravi ragazzi e hanno acquisito una mentalità importante. Non abbiamo vinto nulla, siamo con i piedi per terra. Febbraio pesa, abbiamo 13 punti in più dell’anno scorso. 51 gol fatti e 10 subiti, non mi ricordo altri con 41 di differenza reti. Non abbiamo vinto nulla, le insidie arrivano dai campi di provincia. In partite come quella con la Salernitana serve la stessa determinazione di ieri. Siamo primi e con merito, ma il traguardo è lontano».
Marotta, il futuro dopo l’Inter
FUTURO – L’ad ha proseguito: «Siamo riusciti a puntellare grazie al lavoro di Ausilio e Baccin. Ausilio è sottovalutato, lui è molto competente. L’organico è stato migliorato, oggi se sei una grande squadra devi avere una rosa competitiva, non 12-13 giocatori. Se Inzaghi guarda la panchina ha giocatori di spessore, merito della società. Lui è bravissimo comunque a valorizzarli. Io come sapete ho allungato ancora il contratto, Steven Zhang mi ha dato la possibilità e sono molto contento. Il mio contratto scade nel 2027 all’età di 70 anni. Essendo innamorato del calcio e dello sport voglio creare una nuova vita. Mi piacerebbe occuparmi a livello politico del calcio. Inter-Juventus, festa? Sono in sede a quest’ora, sono stato in Lega. Ieri siamo usciti dopo mezzanotte dallo stadio, grande soddisfazione ma come ha detto Inzaghi non abbiamo vinto nulla. Abbiamo vinto la battaglia, non la guerra».