Inter-Fiorentina (4-0): San Siro scopre Thuram x3, Inzaghi umiliante
Inter-Fiorentina sembra un’amichevole di inizio estate invece è tutto vero. Il 4-0 firmato Thuram, Lautaro Martinez (2) e Calhanoglu (rigore) è l’esaltazione del calcio inzaghiano. Un’opera d’arte con la firma S. Inzaghi. Di seguito l’analisi tattica di Inter-Fiorentina in Serie A
Pre-Game Analysis: modulo e scelte di Inzaghi
FORMAZIONE – Ecco il 3-5-2 di partenza dell’Inter scelto da Simone Inzaghi per affrontare la Fiorentina in Serie A in trasferta: 1 Sommer; 36 Darmian, 6 de Vrij, 95 A. Bastoni; 2 Dumfries, 23 Barella, 20 Calhanoglu, 22 Mkhitaryan, 32 F. Dimarco; 10 Lautaro Martinez ©, 9 M. Thuram.
In-Game Analysis: sviluppo e lettura di Inter-Fiorentina
HIGHLIGHTS – Appena disponibili, clicca qui per vedere il video con tutti i momenti salienti e i gol di Inter-Fiorentina, vinta 4-0 dalla squadra nerazzurra grazie alle reti di Marcus Thuram, Lautaro Martinez (quinto gol stagionale) e Hakan Calhanoglu su rigore. L’Inter sale al primo posto in classifica a quota 9 punti insieme al Milan (prossimo avversario nel Derby di Milano).
SOSTITUZIONI – Nel secondo tempo, al 59′ e sul risultato di 3-0, primo cambio iniziale per Inzaghi: fuori Barella, dentro Frattesi. Staffetta tra mezzali destre italiane. Al 71′ triplo cambio dell’Inter: fuori Dumfries, Dimarco e Thuram, dentro Cuadrado, Carlos Augusto e Arnautovic. Tre avvicendamenti ruolo per ruolo, come previsto. Infine, al 78′ sul 4-0 quinto e ultimo cambio nerazzurro: fuori Calhanoglu, dentro Asllani. Altra modifica “chiamata”, ma in cabina di regia.
Player Analysis: focus sul singolo in maglia Inter
PROTAGONISTA – Tocca ripetersi nemmeno una settimana dopo l’ultima volta, vista la prestazione non solo bissata ma anche ottimizzata: Thuram. Un gol di testa in volo da centravanti puro. Ed è 1-0. Un assist geniale sulla trequarti da fantasista. Ecco il 2-0. Un rigore procurato di rapina da incursore. Il 3-0. Non serve davvero aggiungere altro. Un Thuram così non si era ancora mai visto. Perché c’è anche tanto altro di più nella sua prestazione per la squadra e con la squadra (al suo servizio). Fosse più preciso sotto porta, segnando almeno la metà delle occasioni da gol che crea con i suoi movimenti, vincerebbe anche il testa a testa con Lautaro Martinez per il titolo di capocannoniere. Margini di crescita enormi. Fa esattamente il lavoro per tre che doveva chiedergli Inzaghi: Dzeko, Lukaku e Correa in un solo calciatore. Impressionante.
Post-Game Analysis: considerazioni su Inter-Fiorentina
COMMENTO – L’inizio sottotono dell’Inter crea un mix di sensazioni. Da una parte la paura, dall’altra la sonnolenza e in mezzo oscilla l’impazienza. L’impazienza di vedere una squadra giocare bene e dominare. Basta chiedere. Basta poco… Una volta sbloccata la partita, con la solita azione magistrale alla ricerca dell’esterno (Dimarco a sinistra) che crossa la palla al centro per la punta (Thuram), inizia il monologo dell’Inter e finisce la Fiorentina. L’uscita dal basso è di una facilità imbarazzante anche tenendo alta la linea difensiva. Anticipo e ripartenza. Ripartenza e costruzione. Costruzione e profondità. Profondità e realizzazione. In piccoli passi l’Inter trasforma l’azione da difensiva a offensiva, muovendosi coralmente e velocemente. Il livello è imbarazzante per gli avversari. Tutti sanno come e dove muoversi. Senza dare possibilità ai viola di trovare contromisure. La nuova spina dorsale nerazzurra (Sommer-de Vrij-Calhanoglu-Lautaro Martinez) inizia a prendere le misure con chi resta fuori dall’asse mediano. I tempi di gioco spesso e volentieri li detta Mkhitaryan, che è il cervello di cui si serve la squadra una volta “trasformato” Calhanoglu in schermo difensivo. Si deve ancora migliorare ma lo spettacolo offerto a San Siro in occasione di Inter-Fiorentina non può passare inosservato: la porta inviolata per la terza partita consecutiva su tre è solo una conseguenza estrema della prestazione offensiva proposta. No, non è un’esagerazione oggi dire che l’Inter di Inzaghi è umiliante per la Fiorentina di Italiano.
Flash Inter: editoriale extra-analisi tattica
OSSERVAZIONE – Metti una sera a San Siro prima della sosta internazionale. Con il Derby di Milano in arrivo e il Milan già in testa alla classifica a punteggio pieno. Il calciomercato estivo finalmente chiuso. La rosa è questa. E la Fiorentina di Italiano non è certo l’ospite più simpatico da ricevere, come già visto in Finale di Coppa Italia a Roma qualche mese fa (e non solo). Ci si aspetta il passo falso o comunque un po’ di sofferenza. Niente di tutto ciò. Ne viene fuori una prestazione da paura. Com’è da paura l’approccio e la cura dei dettagli di Inzaghi. L’allenatore nerazzurro prende la sua vecchia Inter e le mette addosso un nuovo vestito: quello che prevede il capitano Lautaro Martinez al centro del villaggio per aiutare i compagni ruotando loro intorno anziché “limitarsi” a fare il contrario. E la “vecchia Inter” è quella già senza Skriniar, Brozovic e Lukaku, quindi con Darmian braccetto destro, Calhanoglu regista e Mkhitaryan mezzala sinistra…
A parte il cambio obbligato in porta (Sommer al posto di Onana), la grossa novità su cui lavora Inzaghi è in attacco: Thuram centravanti non “stile Lukaku” ma “meglio di Lukaku”. Perché disabituare il francese a vivere in funzione della fascia sinistra per imporsi centralmente, evitando di arretrare troppo il proprio baricentro, non è facile. Mentre il belga faceva ciò che voleva partendo dal centro per poi allargarsi e arretrare a piacimento, tipo fisarmonica. Cosa che per Thuram è fin troppo naturale a tal punto da non essere credibile come centravanti. Almeno fino all’incontro con Inzaghi… A San Siro si vedono prove di numero 9. La prima punta atipica Lautaro Martinez ringrazia, la punta ibrida Thuram sorride: è una coppia che promette scintille. I due si scambiano compiti, favori, palloni e ruoli. Se c’erano dubbi sul mercato nerazzurro fatto in estate, Inter-Fiorentina arriva al momento giusto: il 4-0 di San Siro è figlio del gran lavoro – silenzioso – di Inzaghi. Ma la materia prima (anche a livello umano…) a disposizione è davvero invidiabile.
Clicca qui per leggere anche l’analisi tattica sulle partite precedenti, a partire da Cagliari-Inter.