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Nainggolan complica i piani dell’Inter di Conte, ecco come uscirne (forse)

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Nainggolan non è mai stato dentro il progetto Inter in questa stagione, ma la sua assenza prolungata non può essere considerata un “non problema”. Le rotazioni di Conte stanno andando in fumo proprio nel momento clou della stagione nerazzurra. Urge una soluzione interna

CENTROCAMPO SEMPRE DIMEZZATO – L’infortunio di Radja Nainggolan (vedi comunicato) è solo l’ultima notizia negativa di una lunga serie. Sopratutto per quel che riguarda il reparto di centrocampo, mai al completo fin dal primo giorno. Certo non c’è da meravigliarsi, vista la particolare situazione che fa da scenario al centrocampista belga (vedi focus). Il lungodegente Matias Vecino è uno in meno, tanto da non essere nemmeno iscritto nella Lista UEFA. Niente Champions League, così come per Arturo Vidal, squalificato in seguito all’espulsione di Inter-Real Madrid. Poi c’è Stefano Sensi, appena rientrato dal solito lungo stop. Di rientro c’è anche Marcelo Brozovic, che si è lasciato alle spalle il Coronavirus. Stesso iter di Roberto Gagliardini, che adesso sta bene. In pratica l’unica certezza di Antonio Conte si chiama Nicolò Barella, chiamato agli straordinari. Anche perché Christian Eriksen è un “separato in casa” da un certo punto di vista. L’Inter fino a Natale giocherà una partita ogni tre giorni, come risolvere il problema a centrocampo? Puntare sempre sul solito terzetto non rappresenta una soluzione credibile né possibile.

SOLUZIONI IN TRE GIORNI – Inutile dire che, per quanto sia fondamentale oggi portare a casa tre punti in Sassuolo-Inter, la partita da non sbagliare assolutamente è la prossima. Se l’Inter non vincesse in Germania, Borussia Monchengladbach-Inter vorrebbe dire matematica eliminazione della Champions League. E per quella trasferta ci saranno tre indisponibili certi (Vecino, Vidal e – appunto – Nainggolan). Detto dell’intoccabile Barella, l’obiettivo di Conte oggi a Reggio Emilia dovrà essere quello di mettere nelle migliori condizioni gli altri due titolari. Non rischiarli dal 1′, bensì inserirli nella ripresa. A Monchengladbach sarà imprescindibile Brozovic titolare, ecco perché oggi sarebbe meglio non spremerlo. Al suo posto Vidal ha una certa logica (vedi focus). E se Conte decidesse di rilanciare Sensi dal 1′ proprio in Champions League? Questo giustificherebbe anche la titolarità di Gagliardini in Serie A (vedi probabili formazioni di Sassuolo-Inter, ndr). Senza nemmeno Nainggolan, con solo cinque centrocampisti per tre maglie, l’unico profilo in grado di sparigliare le carte di Conte è Eriksen. Se il centrocampista danese non viene preso in considerazione, le due formazioni sono già annunciate. In ballo c’è mezza stagione, bisogna inventarsi qualcosa.

Pubblicato da
Andrea Turano

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