Simone Inzaghi ha dato un’identità precisa all’Inter. Adattando e adattandosi alla nuova colonna vertebrale dell’undici nerazzurro.
FATTORI ESOGENI – L’Inter di Simone Inzaghi è una squadra tutt’altro che perfetta. E a dirlo sono i risultati in campionato. Dato che anche quest’anno difficilmente i nerazzurri vinceranno lo Scudetto. Tuttavia non si può giudicare l’operato del tecnico piacentino senza considerare le condizioni ambientali. E come queste si sono evolute, anche drasticamente, in meno di due anni. E i riflessi che tutto ciò ha avuto – e sta tutt’ora avendo – in campo. Dove la colonna vertebrale dell’Inter vede volti completamente nuovi (e inaspettati).
RESILIENZA – Quando Inzaghi arriva a Milano nell’estate 2022, i pilastri della formazione nerazzurra erano lampanti. Si partiva da Samir Handanovic in porta finendo con Romelu Lukaku in attacco. Passando per Milan Skriniar e Marcelo Brozovic in mezzo. Ma già poche settimane dopo il passaggio al Chelsea dell’attaccante belga obbligò l’ex tecnico della Lazio ad adeguare lo spartito. E altrettanto ha dovuto fare quest’anno. Un po’ per motivi di mercato (l’ingaggio di André Onana e l’addio programmato di Skriniar), un po’ per gli infortuni intercorsi (quello al regista croato). E ora gli alberi maestri dell’Inter sono completamenti cambiati.
NUOVI LEADER – In tal senso, Inter-Porto di pochi giorni fa mostra chiaramente chi sono i pilastri portanti della nuova colonna vertebrale nerazzurra. In primis il nuovo portiere dell’Inter. Onana ha un impatto forse sottovalutato in termini di manovra di gioco e di leadership. E in difesa Francesco Acerbi si sta imponendo come uno dei migliori giocatori dell’anno. Forse addirittura il miglior acquisto estivo dell’Inter. A centrocampo è ormai superfluo ribadire la superiorità tecnica di Hakan Calhanoglu, a cui Inzaghi sta regalando una nuova carriera. Infine, il reparto offensivo. Che ha visto molti cambiamenti in questi diciotto mesi. Con una sola certezza: Lautaro Martinez. La cui crescita nel peso carismatico è certificata dalla fascia da capitano al suo braccio. Questo è uno scheletro ben visibile all’interno del rettangolo di gioco, ma il cui futuro non è nitido.
PUNTELLI NECESSARI – Per la situazione finanziaria dell’Inter, è impossibile parlare di giocatori incedibili. Tuttavia, le varie situazioni contrattuali aiutano i tifosi a nutrire solide speranze. E quindi tre quarti dello scheletro dovrebbero rimanere invariati nel corso della prossima stagione. Con puntelli già presenti in rosa (Nicolò Barella a centrocampo) o che arriveranno dal mercato (Lukaku rimarrà all’Inter?). Molti più dubbi gravitano invece attorno al perno difensivo. L’idea di Acerbi è quella di rimanere a Milano, ma sarà necessario riscattarlo dalla Lazio (prezzo fissato a 4 milioni). L’Inter tuttavia dovrebbe muoversi a prescindere dal futuro dell’italiano (che ha 35 anni per di più). Ad esempio blindando Alessandro Bastoni, unica altra certezza della retroguardia nerazzurra. Dando continuità alla qualità e ai principi di gioco di Simone Inzaghi.
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