Inzaghi, elogio al lavoro in silenzio. Con premio finale

Sono state moltissime le critiche subite in questa stagione da Simone Inzaghi, specialmente nel periodo di crisi di risultati. Il tecnico ha però mostrato di saper cambiare la situazione lavorando in silenzio e restando fedele alle proprie idee. Con la finale di UEFA Champions League che, vada come vada, è un premio e una soddisfazione.
ORECCHIE TAPPATE – Si può dire tutto sulla stagione di Simone Inzaghi, tranne che sia stata semplice. Alzi la mano chi a inizio aprile – nel momento in cui, peraltro, è iniziato il vero tour de force stagionale per l’Inter – pensava che i nerazzurri sarebbero arrivati tra le prime quattro. Praticamente nessuno. Ma lo stesso si può dire della finale di UEFA Champions League, che l’Inter ha raggiunto tra lo stupore generale. Il merito naturalmente è di tutti, ma anche di un Simone Inzaghi che fin troppo ha subito pesanti critiche e fin poco è stato elogiato per il suo grande lavoro. In silenzio, a testa bassa. Senza mai togliersi sassolini in pubblico o senza mai andare allo scontro con i giocatori o con la società. Un pregio per il tecnico nerazzurro, che ha mostrato – restando fedele alle sue idee – di meritare la panchina nerazzurra.
INZAGHI, SFIDA ALLE DIFFICOLTÀ
PREMIO – Per Simone Inzaghi, vada come vada, la finale di UEFA Champions League è il giusto premio a coronamento di una stagione complicatissima. Già dall’inizio, con una partenza poco convincente che aveva già attirato le prime critiche. Difficile, quasi impossibile, pensare di avere la meglio sulla corazzata Manchester City guidata da Pep Guardiola. Simone Inzaghi, però, ha già mostrato in questa stagione di saper sfidare il “difficile”. È successo nei gironi, dove l’Inter ha eliminato il Barcellona. È successo in campionato, con la rimonta che ha riportato la squadra nell’Europa dei grandi. È successo in campo, con le intuizioni Hakan Calhanoglu e Matteo Darmian per sostituire due perni della squadra come Marcelo Brozovic e Milan Skriniar. Quindi, insomma, il 10 giugno si potrà giocarsela. Male che vada per il tecnico e per i tifosi sarà già bellissimo potersela vivere. Come un premio.
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