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Inzaghi ammette senza paura il suo step vincente: è un’altra Inter

Inzaghi non ha cambiato il modo di allenare ma il modo di gestire impegni e squadra sì, come si può notare in questa stagione alla guida dell’Inter. Il tecnico nerazzurro fa scuola ma non tutti riescono a stargli dietro, arrivando a storcere anche il naso per alcune scelte… vincenti

CONCETTI TRAVISATI – Non è facile per un professionista aprirsi al pubblico. Perché spesso significa scoprirsi, anche nei confronti dei propri avversari. Nello sport di alto livello, come quello in cui compete l’Inter da sempre, vale soprattutto per gli allenatori, chiamati a parlare prima e dopo ogni partita di calcio. L’attenzione mediatica rivolta su Simone Inzaghi è tanta sia in Europa sia soprattutto in Italia, dove non passa inosservata la sua crescita nella gestione del gruppo e delle partite. E quindi delle varie competizioni affrontate. Nell’ultimo periodo stupisce lo scarso utilizzo che Inzaghi fa del “turnover”, parola scritta volutamente tra virgolette in quanto priva di significato. Un allenatore non ragiona seguendo le “leggi” mediatiche imposte da chi parla e scrive di calcio senza conoscerne né il lessico né tutto il resto. Le rotazioni – questo sì termine tecnico corretto – seguono sempre una logica e finalmente Inzaghi, alla vigilia di Inter-Atletico Madrid di Champions League, può esprimersi liberamente sul tema. E non si nasconde affatto.

Il segreto della nuova Inter di Inzaghi

GESTIONE OPPOSTA – Tra le dichiarazioni di Inzaghi in conferenza stampa prima di Inter-Atletico Madrid bisogna evidenziare proprio quella sulle scelte di formazione. La differenza tra l’Inter della passata stagione e l’Inter attuale sta nella gestione delle energie: ben otto-nove rotazioni ogni tre giorni prima, possibilmente solo due-tre adesso. L’esatto opposto. E la sua squadra gioca sempre meglio. Se qualcuno si stupisce ancora delle precise scelte di Inzaghi tra una partita e l’altra il problema non è certo dell’allenatore nerazzurro. In campo va sempre l’Inter migliore ma non per mancanza di alternativa o fiducia nei “co-titolari” a disposizione. Gestire le rotazioni significa gestire le energie, non cambiare sempre stravolgendo tutto. A differenza di tanti, l’allenatore nerazzurro è arrivato alla soluzione più efficace: le rotazioni strategiche hanno più effetto a gara in corso rispetto a quelle schematiche dall’inizio di ogni partita. Ed è uno step di maturità che risulta vincente a inizio 2024 per l’Inter, che adesso è un’altra squadra rispetto a un anno fa.

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