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Inter, non (solo) questione di gioco: anche a Roma, un segnale chiaro

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L’Inter stava riuscendo a vincere in rimonta anche a Roma, ma poi è arrivato un pareggio. Un’analisi dell’atteggiamento dei nerazzurri di ieri.

RIMONTA – L’Inter a Roma si conferma una squadra difficile da battere. Anche quando l’avversario parte in vantaggio. I nerazzurri ieri hanno ribaltato il risultato per la settima volta in questo campionato. Partendo sotto di un gol, sono riusciti a conquistare finora 14 punti, meglio di qualsiasi altra squadra (lo avevamo già analizzato). I primi venti minuti del secondo tempo di Roma-Inter sono un’ottima anteprima del calcio furente che Antonio Conte vorrebbe veder praticato per tutti i novanta minuti. Un’intensità impossibile da garantire, ma che non si può nemmeno abbandonare così rapidamente come ieri.

CONTENIMENTO – Nella seconda parte della ripresa, l’Inter ha nettamente abbassato il proprio baricentro, facilitando il 2-2 della Roma. Un atteggiamento rinunciatario che lo stesso Conte sembra aver favorito, con cambi che hanno lasciato più di qualche perplessità. Nel post-partita, il tecnico nerazzurro respinge ogni senso di colpa, appellandosi al numero limitato di risorse a disposizione. Un elemento difficile da sostenere, e già ampiamente sviscerato.

RIPETIZIONE – Del resto non è la prima volta in stagione che si vede l’Inter abbassarsi drasticamente, rinunciando a giocare. Era già successo contro il Napoli, a San Siro, dove solo la scarsa mira degli azzurri ha impedito il pareggio. Anche ieri, la squadra sembrava schierarsi con uno strano 5-4-1, attirando irrimediabilmente le avanzate avversarie. È Conte ad averlo chiesto, o è volontà dei giocatori? Di sicuro, emerge una cosa, e anche qui non è la prima volta: all’Inter manca la giusta cattiveria.

ANGOSCIA – L’Inter ha la giusta dose di orgoglio che (in campionato) la porta a ribaltare con facilità ogni partita. Su sette occasioni, sono arrivate ben 4 vittorie partendo sotto nel risultato. Ma non sempre dimostra di avere la mentalità giusta per chiudere la gara. In pratica, sembra che all’Inter e ai suoi giocatori manchi la giusta capacità di controllo. La mentalità necessaria per “ammazzare” le partite, lasciando gli avversari definitivamente al tappeto. E anche questo è un aspetto che Conte aveva già sollevato. I nerazzurri sembrano quasi non reggere alla pressione di riuscire a vincere, vivendolo in primis loro stessi come un obbligo fuori portata.

BIG MATCH – Ed è un dato preoccupante, soprattutto alla soglia del secondo big match consecutivo: domenica prossima contro la Juventus. Quest’anno, in Serie A, l’Inter ha vinto un solo scontro diretto, l’1-0 contro il Napoli. Contro le due romane e l’Atalanta sono arrivati tre pareggi, contro il Milan una sconfitta. Un trend per nulla positivo che va assolutamente invertito. L’Inter deve assolutamente migliorare nella lucidità e nella forza mentale: Conte deve allenare i suoi a rimanere concentrati fino all’ultimo, magari riducendo il ritmo di gioco, ma senza rinunciare a giocare per non commettere errori. I primi venti minuti del secondo tempo di Roma-Inter non sono casuali, ma sono la reale dimostrazione del potenziale di questa squadra: Conte riparta da qui.

 

Pubblicato da
Riccardo Buson

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