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L’Inter di Oaktree manda messaggi chiari: la parola d’ordine è una

L’Inter è da quasi venti giorni sotto una nuova proprietà, quella di Oaktree. Che si sta presentando al pubblico italiano, con dei messaggi chiari e una volontà ben precisa.

IL NUOVO CHE ENTRA – Quando, lo scorso 18 maggio, Steven Zhang ha annunciato le difficoltà per rendere il prestito a Oaktree aveva evidenziato possibili ripercussioni sull’Inter. È passato un mese e la realtà dei fatti, finora, è ben diversa. L’ingresso del fondo, reso ufficiale quattro giorni dopo come “obbligo” dato dalla mancata restituzione dei soldi, ha già avuto delle tappe fondamentali. Tutte legate a un obiettivo: preservare la competitività della squadra, non solo nel breve periodo. E in tal senso si sono già viste diverse mosse, tutt’altro che scontate, per dare alla nuova Inter di Oaktree una forma ben definita. Seppur non del tutto diversa da quella che c’era prima.

L’INSERIMENTO – La parola d’ordine con cui gli americani si sono presentati è “consolidare”, che va di certo contro quella che molti temevano ossia “ridimensionare”. L’Inter di Oaktree non ridimensiona, né tantomeno smantella: anzi, puntella. Il primo atto ufficiale è stato nominare Giuseppe Marotta presidente, in un Consiglio d’Amministrazione rinnovato. Poi i passaggi legati ai rinnovi, ancora non annunciati ma di fatto già reali. Perché di quello di Lautaro Martinez ha parlato più volte Javier Zanetti, confermato vice president, ed è quindi una certezza. Ma anche Nicolò BarellaSimone Inzaghi sono delle firme definite, per le quali si attende solo l’annuncio. Tre pilastri più uno (Marotta), come punti di forza dell’Inter che verrà. Ma tutti già dell’Inter che ha vinto lo scudetto della seconda stella (e non solo), un dettaglio da non sottovalutare.

L’Inter di Oaktree si presenta con un manifesto programmatico

FORTIFICARE LA SQUADRA – Chi si aspettava qualcosa di “grosso” evidentemente sbagliava. Oaktree non ha bisogno di spendere soldi sul mercato, sia perché l’Inter non necessita di un restyling globale sia perché deve risanare i conti. Deve soltanto sistemare alcuni punti della rosa, dal secondo portiere in avanti, per essere ancora più forte. Con l’altro obiettivo, pure questo dichiarato, di presentarsi alla stagione 2024-2025 puntando non solo alla Serie A ma anche a essere protagonista in campo internazionale. Dalla Champions League al nuovo Mondiale per Club. E lo farà senza stravolgimenti né tantomeno acquisti in doppia cifra, perché quelli non servono. Oaktree ha fatto un inserimento non con qualcosa di roboante, come gli acquisti (sbagliati) di GabigolJoao Mario da parte di Suning nel 2016, ma qualcosa di più. La volontà di far vincere l’Inter negli anni a venire, per rendere la proprietà Oaktree da ricordare in positivo.

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