Inter, champagne alla Juventus? Attendiamo quello dello scorso anno!
I tentativi di sminuire il lavoro di Antonio Conte e l’impressionante cavalcata dell’Inter in campionato, raggiungono un nuovo livello. Oggi, infatti, il motivo del primato dei nerazzurri è dovuto ai punti “buttati” dalla Juventus (vedi articolo).
CASSE DI CHAMPAGNE – Dopo le critiche al “catenaccio e contropiede”, al “fallimento europeo”, al “giocare male”, oggi arriva un nuovo capitolo dei temi per sminuire il grandissimo lavoro di Antonio Conte e della cavalcata dell’Inter. Ovvero i punti persi dalla Juventus. Secondo qualche addetto ai lavori, infatti, i nerazzurri dovrebbero «mandare una cassa di champagne» ai bianconeri. Perché il primo posto a +11 sul Milan e a +12 sui torinesi non è dovuto alle undici vittorie consecutive nel girone di ritorno, che vanno a unirsi alle otto tra l’andata contro il Torino e la sconfitta di Genova contro la Sampdoria (fin qui la seconda e ultima sconfitta del campionato dell’Inter). No. Il tutto è dovuto ai punti “buttati” dalla squadra di Andrea Pirlo.
FAVORE RESO – A questo punto, dunque, verrebbe da chiedersi dove sia la cassa di champagne che la Juventus avrebbe dovuto regalare all’Inter lo scorso anno. Ricordiamo tutti infatti il finale di campionato (riferimento temporale: il post-lockdown), con la corsa a due proprio tra nerazzurri e bianconeri. Una corsa terminata con un punto di distanza. Frutto di punti “buttati” dall’Inter specialmente nelle partite contro il Sassuolo (un 3-3 rocambolesco con tanto di gol letteralmente gettato al vento da Roberto Gagliardini), contro il Bologna (un 1-2 con la superiorità numerica per 20 minuti e un rigore sbagliato da Lautaro Martinez), ma anche contro il Verona, con gli scaligeri che hanno trovato il gol del pari nel finale.
SCUDETTO MERITATO! – Dunque è necessario affermare che ognuno è giusto che festeggi i propri risultati. E se l’Inter quest’anno riuscirà ad alzare il tanto agognato diciannovesimo Scudetto (nulla è ancora deciso!) sarà soltanto per propri meriti. Lo champagne, dunque, che resti a Milano. Ce ne sarà bisogno, se i nerazzurri spezzeranno un digiuno lungo dieci anni.