Mondo Inter

Vieri: «Odiare Moratti non è parola giusta, ama l’Inter! Impazzivo perché…»

Vieri torna sul suo periodo nerazzurro con il Presidente Moratti e Ronaldo come partner in attacco. L’ex attaccante dell’Inter, protagonista di “Storie di Serie A” per Radio TV Serie A con RDS, dribbla le critiche sul rapporto con l’ex numero uno e spende parole positive per tutti

FAMIGLIA INTERISTA – Nella sua lunga intervista al collega Alessandro Alciato, dopo aver parlato di alcune scelte in carriera, a Christian “Bobo” Vieri viene chiesto del rapporto di amore e odio con Massimo Moratti: «Uno si arrabbia lì per lì, quando succedono certe robe. Moratti è stato il mio presidente per sei anni e mi ha voluto bene, odiare non è la parola giusta. Deluso sì ma arrabbiato no. Quella è una cosa extra, che non la conto io. Al di là di com’è andata. In sei anni io non posso dire niente: Moratti ama l’Inter. La Bedy Moratti, che sento ancora, se perdevamo un’amichevole era disperata! Amano l’Inter alla follia. Cosa posso dire di loro? Niente!». Questo il ricordo di Vieri, che passa oltre la rottura con l’ambiente nerazzurro per motivi extra-campo.

L’Inter di Moratti e Ronaldo

SFORTUNA CICLICA – Nello specifico, Vieri torna sui tanti anni dell’Inter di Moratti senza vittorie: «Non siamo stati fortunati. Ci siamo fatti male io e Ronaldo, il 5 maggio, la semifinale… Tutte cose andate male ma non ci sono spiegazioni. Ma che roba è quello che è successo? Forse c’era troppa voglia di vincere da parte sua, della famiglia e dei tifosi. Quando una cosa è troppa, poi non viene mai. Siamo sempre arrivati lì ma, se non ci facevamo male io e il “Brasiliano” (Ronaldo, ndr), non potevamo non vincere! Ronaldo poteva giocare da solo. Quell’Inter era una squadra forte. Ci mancava un po’ di fortuna fisica a livello di infortuni, perché non c’era partita con nessuno. Questo lo dico io eh, poi ognuno può dire ciò che vuole. Quando giocavo con lui anche gli arbitri ci facevano i complimenti (sorride, ndr). Il presidente non ha badato a spese. Avevamo tutto per vincere. Dopo il 5 maggio Moratti mi chiamò nella notte per dirmi di Ronaldo, che non andava d’accordo con Hector Cuper, e gli dissi di non vederlo… E alla fine l’ha venduto, ma era distrutto anche lui. Tutti eravamo distrutti, perché eravamo un bel gruppo. L’ha venduto controvoglia ma anche lui è andato via controvoglia. E poi dopo qualche partita ha mandato via Cuper… Nessuno era contento della sua cessione. Un dramma! Sicuramente dovevamo essere noi più bravi per vincere ma ci ha lasciato un vuoto quando è andato via Ronaldo: era il più forte di tutti, la bandiera dell’Inter». Coì Vieri su uno degli episodi più storici del suo periodo con Moratti all’Inter.

I sei anni di Vieri in maglia Inter

PERIODO UNICO – Pochi trofei ma tante emozioni in maglia nerazzurra, Vieri non dimentica nulla: «L’Inter è la squadra che mi ha dato di più, la gente mi ha amato per sei anni. Non sarei mai andato via dall’Inter, stavo da Dio io. Sei anni difficili, sofferti, ma sono attaccato all’Inter proprio per questo. Tutti aspettavano me o Ronaldo per vincere uno Scudetto. Eravamo tutti impazziti in quel gruppo a cercare di vincere in tutti quegli anni. Ho lasciato tutto me stesso lì, nel bene o nel male. Ho giocato partite nelle quali non stavo in piedi, facendo punture su punture, ma non mi interessava niente. La sentivo mia questa cosa qua. Ho fatto un anno ovunque ma all’Inter sono stato di più. All’Inter sono stato sei anni della mia vita, in cui dovevamo distruggere tutti e vincere tutto. Ho litigato con tutti, anche con i tifosi, perché diventavo pazzo a non vincere. Non giocavamo per partecipare, nemmeno la Champions League, ma per vincere con Ronaldo. Questo fatto di non vincere l’ho sofferto tantissimo. Non mi passa. La scelta giusta sarebbe stata restare dieci anni all’Inter per vincere tutto…». Questo il secondo estratto della bella intervista di Vieri a “Storie di Serie A” per Radio TV Serie A con RDS, che adesso è anche partner della sua Bobo TV in versione 2.0.

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