Trevisani contro Inzaghi: «All’Inter tutti uguali, non va bene! In 7 importanti»
Trevisani critica Inzaghi per la gestione degli uomini, non solo in Torino-Inter di ieri sera. Il giornalista, ospite di Pressing Serie A su Italia 1, ritiene ci debba essere qualcuno più intoccabile di altri.
CALO EVIDENTE – Per Riccardo Trevisani la frenata è in atto: «Quello che è sicuro è che siamo lontanissimi dall’Inter del girone d’andata. Una vittoria nelle ultime sei partite, la precedente è Inter-Venezia che è la peggiore partita dell’anno. È un momento lungo tutto il 2022, sono due mesi che l’Inter fa così. Ha fatto tre partite buone: una con la Roma, che si è presentata al 25′, e le due col Liverpool che quando è voluto passare si è qualificata. Il derby è stato il dramma dell’Inter: l’ha giocata talmente bene che poi l’ha persa. Il rigore poi va segnato, perché Andrea Belotti può tirare il rigore in curva».
SCELTE SBAGLIATE – Trevisani critica Simone Inzaghi: «Nella gestione degli uomini questa parificazione in cui sono tutti uguali non va bene. Lautaro Martinez gioca un’ora tutte le partite: potrà fare una volta tutti e novanta i minuti? O è uguale agli altri? Denzel Dumfries è uguale a Matteo Darmian? Per me no. Ivan Perisic può giocare un tempo solo? Per me no. Ci sono giocatori più importanti di altri, invece in questa gestione sono tutti uguali a parte Marcelo Brozovic. Arturo Vidal entra sempre perché è un pezzo importante dello spogliatoio e secondo me non ci si rinuncia, come Alexis Sanchez che una volta fa gol e una volta ti impicca la qualificazione in Champions League. Alla fine della fiera quelli importanti sono Milan Skriniar, Brozovic, Alessandro Bastoni, Dumfries, Nicolò Barella, Dzeko e Lautaro Martinez: sono sette. Invece quelli realmente importanti alla fine sembrano due-tre e gli altri chi c’è c’è. Federico Dimarco è entrato anche bene, ma non può fare il centrale dell’Inter: non difende».
LA CONDANNA – Trevisani è molto duro sul contatto fra Andrea Ranocchia e Belotti al 36′ di Torino-Inter: «Questo è l’episodio più clamoroso che io ricordi da quando esiste il VAR. Non deve andare al VAR a vederlo, deve dire di andare sul dischetto che è rigore netto. Quello che rimane è il risultato».