Mourinho: “Tra capitano e leader c’è differenza. Zanetti per esempio…”
Intervistato da Nordeus, società sviluppatrice del videogioco Top Eleven per il quale è uno dei testimonial, José Mourinho – attualmente tecnico del Tottenham – ha parlato della differenza tra leader e capitani, portando a esempio anche Javier Zanetti, da lui allenato ai tempi dell’Inter
GRANDE DIFFERENZA – Per José Mourinho non basta portare una fascia al braccio per poter dire di essere il leader della squadra: «Essere il capitano e portare la fascia al braccio non significa essere anche un leader. Io ho avuto capitano che non erano in grado di essere leader. La gente associa il fatto di portare la fascia al braccio con il fatto di essere il leader della squadra. Non è così. Molte volte il capitano non è il leader. Javier Zanetti e John Terry, loro sì che lo erano. Quando hai questo tipo di giocatori nello spogliatoio, allora puoi concentrarti di più sull’essere soltanto un allenatore in quanto tale».
ANEDDOTO – Tra i tanti capitani avuti da Mourinho durante la sua carriera, il suo pensiero va a uno in particolare ai tempi del Porto: «Al Porto per esempio avevo Jorge Costa. Ricordo che una volta perdevamo 2-0 a fine primo tempo contro il Belenenses e stavo per dirigermi furiosamente nello spogliatoio. Prima di entrare, mi fece aspettare fuori due minuti. Quando finì di parlare e mi fece entrare, dovevo soltanto occuparmi delle questioni tattiche, perché del resto si era già occupato lui. Fece tutto ciò che avrei dovuto fare io. Alla fine vincemmo quella partita 3-2 con sue due gol».
TUTTA APPARENZA – Parole, quelle di Mourinho, che fanno capire come nel calcio di oggi sembrano esserci sempre meno giocatori con queste caratteristiche: «Con questo voglio dire che i leader non si possono comprare e se hai questo tipo di giocatori, allora hai un grande spogliatoio. Purtroppo ora il mondo del calcio è pura immagine e la gente si concentra di più su chi finge di essere il leader, piuttosto che su chi lo è davvero».