Caputi: “Inter, Icardi non l’unico colpevole. Su Spalletti due cose”
Il giornalista Massimo Caputi ha parlato, nel corso di “Zona 11 PM” su Rai Sport +, della situazione legata a Mauro Icardi, dando comunque una possibilità di riscatto all’ex capitano. A suo avviso anche Luciano Spalletti non sarebbe da bocciare al termine di questa stagione.
MISSIONE COMPIUTA – Massimo Caputi vede il bicchiere mezzo pieno per l’Inter: «Sono due anni consecutivi che l’Inter acciuffa la Champions League agli ultimi novanta minuti. Io dico due cose: innanzitutto Luciano Spalletti merita un bel voto, perché due anni all’Inter due anni è andata in Champions League, però secondo me nella gestione di Mauro Icardi lui ci ha messo del suo e credo anche, e lo capisco umanamente, che tutte quelle voci su Antonio Conte e quant’altro non abbiano aiutato. Raggiunge un obiettivo che aveva in mano e che stavano rischiando di perdere, anche la società secondo me un po’ si deve interrogare. Spalletti non l’ha mandata a dire facendo riferimento a Massimiliano Allegri e alla Juventus, perché dopo la sconfitta con l’Ajax si è seduto Andrea Agnelli vicino ad Allegri e ha detto che sarebbe stato l’allenatore dell’anno prossimo: ha detto una bugia, che è stata funzionale. Giuseppe Marotta ha detto e non ha detto, sarebbe stato meglio dire che ha un contratto e dare forza nello spogliatoio. Le squadre di calcio sono fondate tutte da ditte individuali: quando le cose vanno bene OK, altrimenti vanno per la loro strada».
MANO TESA – Caputi non condanna neanche l’ex capitano: «Io penso che i numeri parlino per Icardi, che comunque anche nelle annate grigie dell’Inter è stato tra i migliori. Per due mesi non ha giocato, quando è rientrato ha giocato a intermittenza e fatto panchina. Non credo che Icardi sia l’unico colpevole di quanto fatto all’Inter, perché lì qualcosa è avvenuto coi compagni, credo che di conseguenza la società abbia grandi responsabilità. Se l’Inter rischiava di perdere la Champions League lo doveva proprio alla mala gestione del caso Icardi. Cessione? L’Atlético Madrid è una delle piazze, ci sarà un bel giro degli attaccanti olte che degli allenatori».