Braida: «Inter-Juventus da tripla. Inzaghi maturato col tempo»
L’ex storico dirigente del Milan Ariedo Braida ha rilasciato un intervento su Tuttosport relativo ad Inter-Juventus. Tanti duelli nella sfida di questa sera a San Siro.
DIRIGENZE – Ariedo Braida elogia i due massimi rappresentanti attuali di Inter e Juventus: «Dove ci sono i dirigenti bravi i club vanno bene: il calcio, a volte, ha bisogno di competenze e loro ne sono l’esempio. Sia Marotta sia Giuntoli stanno facendo un lavoro meraviglioso, insieme con i loro collaboratori. Non è un caso che i club dove loro hanno lavorato e lavorano vanno sempre bene, semplicemente sono bravi. Nessuno come Marotta conosce invece il palazzo. Le loro filosofie sono legate anche ai club che appartengono: Marotta ha fatto dei colpi incredibili con i parametri zero, Giuntoli ha costruito un Napoli meraviglioso e adesso alla Juve punta sui giovani. Sfida Inzaghi–Allegri? La bravura di Inzaghi sta nel cambiare le cose e fare sempre bene: vuol dire che ne capisce. Quella di Allegri sta nell’intuire il valore di un giocatore, è un grande conoscitore di uomini. Anche se Inzaghi sembra meno esperto, sta accumulando competenze e sta ottenendo risultati. A vincere una Supercoppa o ad andare in finale di Champions non si arriva per caso. Il tempo ti matura, l’esperienza non si compra»
Inter-Juventus, i duelli secondo Braida
DUELLI – L’ex dirigente ha poi analizzato i singoli scontri: «Chi sarà decisivo? Normalmente sono gli attaccanti, a volte ci sono le sorprese, ti arriva il difensore di turno e ti fa gol di testa. Nell’Inter, oltre a Lautaro, i gol arrivano da tutte le parti visto che ne hanno fatti 50. Nella Juve sta vivendo un buon momento Vlahovic, ma anche altri sono in grado di segnare. È un match apertissimo, da tripla. Chi vince, a livello psicologico si sentirà più forte e avrà un grande vantaggio. Se finisce in parità si continuerà con la stessa trama, cercheranno di superarsi l’uno con l’altro. Lautaro Martinez e Vlahovic quale quadro? Sono due giocatori essenziali, che vivono per il gol: dico il Taglio il Fontana. A loro non piace ricamare, come per esempio piaceva al mio amico George Weah che ho salutato la scorsa settimana a Torino. Lautaro e Vlahovic arrivano e boom, la spediscono in porta senza tanti ornamenti»
fonte: Tuttosport – Marina Salvetti