Biasin: «Inzaghi? Ricordo il prepartita di Inter-Barcellona! Ora complimenti»
Inzaghi è riuscito a ribaltare una situazione che l’Inter stava iniziando a non gestire più, dalla partita col Barcellona in poi. Biasin, in collegamento con Pressing Serie A su Italia 1, commenta poi la reazione della Curva Nord contro la Sampdoria dopo la notizia della morte di Boiocchi.
IL RIBALTONE – Fabrizio Biasin torna indietro di quasi un mese: «Intanto io mi ricordo nel prepartita di Inter-Barcellona che la regia indugiava su tutti gli allenatori presenti a San Siro, dal più bravo a quello di Terza Categoria. Tutti quanti avevamo in mente che era solo questione di tempo e Simone Inzaghi avrebbe lasciato il posto a qualcun altro. Complimenti a Inzaghi: è riuscito a fare quello che sanno fare in pochi, salvarsi da una situazione difficile. C’è riuscito grazie alle sue capacità, a quelle della dirigenza e a quelle dei giocatori di venirgli incontro. Si è realizzato il mese perfetto, che permette all’Inter di tornare in corsa in campionato e passare il turno in Champions League. Bravissimi: rivedo la squadra dell’anno scorso, consapevole. Affronta la Sampdoria in casa e non deve avere problemi, perché è una squadra forte».
I RECUPERI – Biasin vede ulteriori miglioramenti: «Il fatto che adesso tornino Romelu Lukaku e Marcelo Brozovic non potrà mai essere un problema, perché una squadra forte con giocatori forti e un allenatore bravo li sa gestire. L’anno scorso i rinforzi dell’Inter non erano rinforzi. Arturo Vidal e Alexis Sanchez combinavano pochissimo, quest’estate facendo un mercato a costo zero arrivano giocatori importanti. Henrikh Mkhitaryan era un titolare nella Roma di José Mourinho, arriva all’Inter e fa benissimo: Hakan Calhanoglu al centro ha una testa pensante».
LA CURVA – Biasin critica l’atteggiamento in Curva Nord durante Inter-Sampdoria: «I tifosi cacciati? Un episodio assolutamente spiacevole. Stamattina mi sono svegliato, ho dato un’occhiata alla mia posta e c’erano messaggi di tifosi che raccontavano una situazione assolutamente inaccettabile: quella di chi paga un biglietto, fa centinaia di chilometri e a un certo punto gli viene detto di lasciare un settore per volontà di altri. Si parla anche di violenza, che non posso testimoniare perché non presente. Alla fine nessuno ha dovuto cambiare settore, se non pochi: tanti se ne sono dovuti andare, è inaccettabile. Il fatto di mandare via della gente non va bene».