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Skriniar-Inter, si riparte? L’epilogo di Perisic sia di esempio

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Milan Skriniar sarà un giocatore dell’Inter fino al termine della stagione 2022/23. In questi ultimi mesi lo slovacco dovrà seguire l’esempio di Perisic.

FERITA APERTA – Dopo sette mesi circa, l’incubo di tutti i tifosi dell’Inter ha preso forma. Questa sarà l’ultima stagione in nerazzurro di Milan Skriniar. Anche al termine di questa stagione, la società perderà uno dei big della rosa senza guadagnare un euro. Esattamente quello che successe nell’estate 2022 con Ivan Perisic. Sebbene le situazioni dei due giocatori siano diverse.

VICENDE DIFFERENTI – Innanzitutto, Perisic è andato via dall’Inter a 33 anni. A luglio Skriniar ne avrà invece 27. Da un lato c’è un giocatore che vede avvicinarsi l’ultima pagina della sua carriera. Dall’altro, uno che ha a malapena raggiunto l’apice. Poi, il croato guadagnava già 5 milioni di euro l’anno. Una cifra molto difficile da rivedere al rialzo per l’Inter, considerando appunto la carta d’identità. Skriniar è invece fermo a 3 milioni d’ingaggio stagionale. C’era quindi tutto il margine – di tempo e di cassa – per giungere al rinnovo. Ma gli errori di questa vicenda li abbiamo già analizzati. Ora bisogna pensare alla seconda parte della stagione. Con altre premesse.

AVANTI INSIEME – L’ambiente squadra dell’Inter non nutre risentimento verso Skriniar. Lo si capisce dalle parole di Simone Inzaghi (recuperabili qui) e di Matteo Darmian (leggi l’intervista) dopo la vittoria contro l’Atalanta. E lo stesso vale per la parte più calda del tifo (qui il comunicato). Tanto che ad Appiano Gentile stanno già salendo le quotazioni per una sua maglia da titolare nel derby di domenica col Milan. E allora, proprio come fece Perisic lo scorso anno, Skriniar dovrà mettere il bene della squadra davanti a sé. Dando il massimo fino alla fine per raggiungere le vette più alte possibili. Certo, se avesse imitato il croato anche nelle modalità di addio (attendendo l’ultima gara per togliere qualche sassolino), tutto l’ambiente ne avrebbe beneficiato. Ma anche qui, è troppo tardi per i rimpianti. Da qui al 30 giugno, conterà solo la maglia nerazzurra. Parigi val bene un’attesa di sei mesi…

Pubblicato da
Riccardo Buson

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