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Sanchez e il Cile, un problema costante per l’Inter: situazione da chiarire

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Sanchez e il Cile hanno un rapporto strettissimo. Che però è fonte di continui problemi fisici. Che finisce per pagare l’Inter. La Copa America ha portato ulteriori indizi: la situazione va chiarita.

CICLO CONTINUO – Alexis Sanchez si è infortunato giocando con la maglia del Cile. Alzi la mano chi è stupito per questa notizia. In due anni in maglia Inter infatti questa è stata una costante per i tifosi nerazzurri. Con una regolarità incredibile il cileno ogni volta che partiva per difendere i colori della sua nazionale tornava infortunato. Pregiudicando il suo rendimento col club. Un ciclo continuo, interrotto solo dalla sospensione delle partite delle nazionali sudamericane causa Covid. Per fortuna dell’Inter, che ha potuto contare sul suo numero 7 con continuità nella corsa allo scudetto. Ora però c’è la Copa America. Lui è tornato a giocare col Cile. E si è infortunato. Due volte, pure.

RAPPORTO DA RIVEDERE – Sanchez è legatissimo alla maglia rossa. Questo si sa. È uno dei leader assoluti del Cile, con cui gioca da ormai 15 anni. Uno dei migliori giocatori di sempre della sua nazionale. Primatista di presenze e reti. Con anche due vittorie in Copa America in bacheca. Le prime della storia del Cile. Il ciclo di infortuni menzionato sopra però manda un segnale. Chiaro, per chi lo vuole sentire. Il fisico di Alexis non regge più questo numero di partite. Più i viaggi, i cambiamenti di fuso orario, continente, altitudine. E chiede sempre il prezzo. Alla soglia dei 33 anni (è classe 1988) il numero 7 dell’Inter deve interrogarsi sul suo rapporto con la nazionale. Ad oggi infatti Sanchez non ha mai detto no. Sempre convocato, sempre presente, sempre titolare. L’Inter a ottobre 2020 si è trovata a polemizzare con l’allora CT Rueda per il suo impiego. L’attuale CT Lasarte lo ha schierato titolare contro il Brasile, parlando di recupero totale dal primo problema al polpaccio. Per poi sostituirlo dopo 45 minuti. Per un nuovo infortunio.

CAMBIAMENTO DA FARE – Insomma dalle parti del Cile nessuno sembra vedere il problema. Ma esiste. E l’Inter deve trovare il modo di occuparsene. Il giocatore serve al club. In attacco è una risorsa fondamentale. Ed è pagato da top player assoluto. Ma anche tralasciando le questioni tecniche, c’è la salvaguardia del fisico del ragazzo. Il punto è che nessun ct del Cile limiterà mai il suo minutaggio finché non sarà lui a sceglierlo. Le pressioni dell’Inter non sono mai state considerate proprio perché alla fine Sanchez decide sempre col cuore di giocare e sacrificarsi se serve. Arrivati a questo punto, con gli ulteriori due segnali della Copa America dopo la “tregua” causa Covid, bisogna sedersi a un tavolo e parlare in modo chiaro. Questa gestione non è sostenibile. Serve cambiare. Serve una soluzione.

Pubblicato da
Giulio Di Cienzo

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