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Nota tattica di Inter-Slavia Praga: difficoltà nel gioco per la fisicità avversaria

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“Nota tattica”, una rubrica che mira a sottolineare un dettaglio, in positivo o in negativo, dell’ultima partita dell’Inter. Dopo Inter-Slavia Praga parliamo dei problemi a giocare.

PEGGIOR PARTITA – L’Inter era attesa a un esame dall’esordio in Champions. E anche Conte. L’esame, pur col pari finale, è andato male. La squadra ha fornito la peggior prestazione dell’anno, andando in crisi sul piano fisico e perdendo ogni identità di gioco sotto l’aggressione degli avversari. Un problema di personalità sicuramente, ma anche di gioco.

MESSI SOTTO FISICAMENTE – Prima cosa: lo Slavia Praga ha corso molto, ma veramente molto. L’Inter ha corso 109,4 km e la miglior squadra in Serie A in questa statistica è la SPAL a 109,951 L’Inter in campionato è quinta con oltre 107, quindi è andata anche oltre la sua media. Il problema è che i cechi sono arrivati a 118,5. Un dato straordinario, che ha portato a una pressione costante, che non si è esaurita col passare dei minuti. Un problema grosso da gestire per gli uomini di Conte, che non hanno saputo reagire e come detto hanno perso i concetti tattici.

PROBLEMA A GIOCARE LA PALLA – Da qui il problema di gioco. Seconda cosa: l’Inter non ha saputo gestire la corsa degli avversari, non ha fatto quello che Conte sta cercando di insegnare nello sviluppo del gioco ed è andata in panico. Consegnandosi ancora più agli avversari. Ecco la mappa dei passaggi in avanti presa da StatsZone:

Le linee rosse verso la trequarti avversaria dicono tutto delle difficoltà nel portare avanti il pallone in modo ragionato. La costruzione dal basso non ha trovato sbocchi perché i giocatori erano disallineati, messi in campo in modo disordinato, troppo bassi, incapaci di salire coordinati. Senza opzioni spesso si finiva per buttare via la palla, anche in zone pericolose. La squadra si è rifugiata nei lanci lunghi come conseguenza di questi problemi: i giocatori erano pressati, gli spazi coperti, il lancio era la soluzione disperata. Che non ha funzionato e non ha certo reso felice il tecnico.

 

Pubblicato da
Giulio Di Cienzo

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