Mkhitaryan in Roma-Inter fornisce (ancora) una prestazione inspiegabile
Henrikh Mkhitaryan svolge un ruolo decisivo in Roma-Inter (2-4). L’armeno si muove egregiamente tra le linee, propiziando anche l’autogol di Angelino.
PRESENZA COSTANTE – Ad ogni partita sono in molti a chiedersi perché Henrikh Mkhitaryan giochi sempre. E anche Roma-Inter fa capire perché sia un fedelissimo di Simone Inzaghi, tanto da essere il giocatore di movimento con più minuti in stagione (2.423 via Transfermarkt). Nel primo tempo anche l’armeno finisce imbrigliato dall’intensità giallorossa. Ma nella ripresa scende in campo la versione più brillante. E la differenza è lampante.
DISCESA DECISIVA – Nel secondo tempo di Roma-Inter Mkhitaryan inizia una danza col compagno Nicolò Barella. In cui i due si alzano in modo alternato, creando superiorità alle spalle del centrocampo giallorosso. Ed è la chiave che permette ai nerazzurri di pareggiare prima e sorpassare poi. Con lo stesso armeno autore del cross che porta al gol del 2-3, in cui Marcus Thuram costringe Angelino all’autogol. Il dato che evidenzia questa interpretazione di Mkhitaryan arriva poi dal report della Lega Serie A, oltre che dalla mappa dei suoi tocchi (presa da Whoscored):
Nel corso di Roma-Inter Mkhitaryan tocca 72 palloni, completando il 93% dei passaggi. Ma come sempre nel suo caso è la qualità a fare la differenza. Perché l’armeno è il giocatore più attivo nella trequarti offensiva, con 20 palloni giocati alle spalle della mediana giallorossa. Un aspetto decisivo per spezzare le linee di Daniele De Rossi e piegare l’inerzia della partita. Grazie come sempre ad uno sforzo atletico ai limiti dell’inspiegabile (12,154 km percorsi, terzo giocatore del match). Che lo rende prezioso anche in fase di non possesso, dove domina recuperando 6 palloni (ovviamente, il migliore anche in questo dato). Ennesima prestazione di Mkhitaryan che non trova spiegazioni, ma che non rappresenta affatto un problema per compagni, staff tecnico e tifosi dell’Inter.