Lukaku vede la fine del tunnel. Il belga finalmente si avvia a tornare a disposizione di Inzaghi. Ma attenzione: questo non basterà a ritrovare l’Inter come per magia. Il belga è solo un tassello.
RIENTRO TANTO ATTESO – Romelu Lukaku sta tornando. Sembrano passati sei mesi dal suo infortunio post Lazio-Inter. Invece è poco più di venti giorni. Quasi un mese, in cui la stagione dell’Inter ha già preso una piega preoccupante. In questo il belga non ha colpe. Ma la società aveva puntato davvero tanto su di lui. E lo stop ha fatto saltare il banco. Quindi col suo rientro tutto torna a posto? Purtroppo no.
TASSELLO – L’Inter 2022-2023 doveva essere costruita attorno a Lukaku. Per ricreare quel legame che aveva portato la squadra allo scudetto e il giocatore al premio di MVP nel 2020-2021. Questo processo però è ancora a una fase embrionale. In campo si è visto davvero poco. Anche perché Lukaku ha giocato appena tre giornate. Il suo ritorno quindi non può essere la pancea di tutti i mali. Al massimo un tassello. Importante, certo. Ma un tassello. Attorno a cui serve molto altro.
RITROVARSI INSIEME – L’Inter in questo mese ha perso non solo le partite, ma soprattutto le sue certezze. Ha perso identità tattica, ha perso la sua guida in panchina e i suoi leader in campo. Lukaku da solo non può prendere tutto il mondo sulle spalle, novello Atlante. Può fornire aiuto e soluzioni, ma il suo recupero è solo il primo passo. Attorno a lui tutta l’Inter deve ritrovarsi. E sarà un percorso duro. Di lavoro collettivo.
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