Handanovic, più piedi che mani: all’Inter gioco trasformato da 2 tecnici

Nel calcio moderno il ruolo del portiere è sempre più importante per il possesso palla. Handanovic negli ultimi anni ha saputo migliorarsi molto nel gioco al piede, diventando un riferimento della squadra.

PORTIERE “REGISTA” – Chi scrive non è esattamente il fan numero uno di Samir Handanovic. Anzi spesso non gli ha risparmiato critiche feroci. Ma c’è un aspetto del suo gioco in cui negli anni all’Inter è cresciuto davvero molto. Lo strano è che si parli di tutto, meno che di questo. Il cambiamento invece va sottolineato, perché nel calcio moderno è importante, ed è significativo che ci sia riuscito. Inquadriamo brevemente il contesto. Il calcio contemporaneo sta vedendo un’evoluzione del ruolo del portiere. Non più “solo” colui che deve difendere la porta, ma sempre più elemento importante anche nel possesso palla, soprattutto nelle squadre che puntano a imporre il proprio gioco. Fino a pochi anni fa un portiere capace di giocare bene la palla coi piedi era un lusso, tipo Julio Cesar all’Inter, ora è sempre più una necessità. Gli archetipi del portiere moderno sono i tedeschi Manuel Neuer e Marc-André ter Stegen, e i brasiliani Alisson ed Ederson. Giocatori molto tecnici, capaci di disimpegnarsi senza problemi in passaggi e lanci.

HANDANOVIC TRASFORMATO – Handanovic di fatto si è trovato nel mezzo di questo cambiamento nel corso della sua carriera. Negli anni all’Udinese, quelli della sua esplosione, si guardava ancora più che altro alle qualità tipiche del ruolo. E anche nei primi anni all’Inter non ha avuto bisogno di migliorarsi più di tanto nella gestione della sfera. La questione è radicalmente cambiata nelle ultime stagioni, in particolare dal ritorno di Roberto Mancini: i nerazzurri hanno puntato sempre più sul possesso palla, privilegiando quindi la costruzione dal basso. Per cui, appunto, è fondamentale il portiere. L’attuale CT azzurro ha sparso i primi semi, Luciano Spalletti si è occupato di portare avanti il lavoro. E al suo secondo anno Handanovic è un portiere trasformato. Il giocatore che nei suoi primi anni all’Inter tendeva a essere impreciso anche sui lanci da rimessa dal fondo oggi è un riferimento fondamentale per il possesso dell’Inter. La squadra, in generale, è al top delle classifiche di possesso palla medio e uno dei motori è proprio Handanovic con i suoi 25,8 passaggi di media. Un dato superiore a quello dei portieri di Napoli, Juventus e Atalanta, giusto per citare le squadre che fanno più possesso insieme agli uomini di Spalletti. I compagni di lui si fidano e non si fanno problemi a considerarlo come un’opzione valida per sviluppare il gioco. Lo sloveno riesce a disimpegnarsi nel lungo e nel corto con entrambi i piedi, azzardando anche soluzioni rischiose se utili per aprire l’azione. Una crescita esponenziale, evidentissima, sia tecnica che di fiducia. Frutto di un grande lavoro in allenamento. Un fatto non scontato.