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Arnautovic porta due ‘certezze’ all’Inter (una in coppia con Correa)

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Arnautovic all’Inter è una storia che si sta scrivendo con così tanta alterazione della realtà che fa quasi paura. L’attaccante austriaco sta per aggiungersi al reparto offensivo di Inzaghi, dal quale Correa non è ancora uscito e dopo aver annunciato la ricerca di profili extra-Arnautovic

CERTEZZE NEL CAOS – Il ritorno di Marko Arnautovic all’Inter è quasi realtà. Quel “quasi” è obbligatorio dopo quanto successo con Lazar Samardzic, non per altro. Il classe ’89 austriaco lascia Bologna per Milano quattordici anni dopo la prima volta. In attesa di conoscere i dettagli ufficiali dell’operazione, sia per quanto riguarda la cessione sull’asse Bologna-Inter sia soprattutto per l’ingaggio lordo di Arnautovic, c’è una certezza. Anzi, due. La prima è che per il nuovo attacco dell’Inter va in porto il piano Z disperato dal titolo Arnautovic-bis. Un ri-acquisto oneroso della tipologia “usato sicuro” che mira esclusivamente agli obiettivi minimi nel brevissimo periodo. Il piazzamento, ovvio. L’Inter di Simone Inzaghi lotterà per vincere solo per via del proprio blasone, non certo per operazioni “lungimiranti” simili. Ripartire dal centravanti atipico del Bologna, a ridosso di Ferragosto, è un azzardo. Non una scommessa, proprio un azzardo. Un azzardo che può anche dare buoni frutti con Inzaghi, perché no? Come già Francesco Acerbi e il coetaneo Henrikh Mkhitaryan, ad esempio. Andando in doppia cifra di reti, magari. Le qualità di Arnautovic non sono in discussione e in coppia con il capitano Lautaro Martinez può esaltarsi. Resta comunque un’operazione azzardosa, visto che raccoglie l’eredità di un certo Edin Dzeko (inutile citare Romelu Lukaku in questo caso, ndr). La seconda certezza è che il mercato estivo dell’Inter non può chiudersi con l’operazione Arnautovic. O meglio, non più. Sarebbe stato così in caso di affare in prestito da definire il 31 agosto, dopo aver già completato la rosa di Inzaghi. E invece la nuova Inter è ancora priva di due-tre profili fondamentali, a prescindere dall’ex Arnautovic nei panni del cavallo di ritorno. Tradotto in parole semplici: Arnautovic aggiunge, magari ottimizza, ma non completa mai la rosa dell’Inter di Inzaghi. E nemmeno l’attacco in sé.

Arnautovic e l’Inter di nuovo insieme

PASSATO CHE RITORNA – Il giudizio complessivo sull’Arnautovic-bis dipende tutto da come concluderà l’Inter la sua sessione di calciomercato. Riaccogliere il 34enne Arnautovic dopo aver colto l’occasione Marcus Thuram a parametro zero mette Lautaro Martinez sul piedistallo delle responsabilità, non solo alla voce gol. Non può essere Joaquin Correa il quarto a completamento del reparto offensivo. Anzi, a dirla tutta, la quarta punta ideale oggi sarebbe proprio l’esperto Arnautovic piuttosto che tenere l’acerbo Sebastiano Esposito fisso in panchina. La coppia Arnautovic-Correa, invece, toglie reti e soprattutto speranze alla panchina di Inzaghi. Di conseguenza alle rotazioni previste di partita in partita. E affrontare una stagione da protagonista in tutte le competizioni è utopia, così. Ipotizzare un altro investimento oneroso è doveroso ma non per questa Inter. Cogliere un’altra occasione di fine mercato è la speranza, che non può essere limitata al ritorno di Alexis Sanchez a titolo gratuito. Il ritorno di Arnautovic accentua così il problema Correa ma non solo. Perché è una certezza che il mercato dell’Inter non si chiuderà con Arnautovic? Perché all’appello manca almeno un difensore. A prescindere dal caso Samardzic con il “paracadute” Stefano Sensi sempre pronto all’uso a centrocampo. E mancano soprattutto gol, quindi la seconda “certezza” in realtà è il problema Correa da risolvere sulla scia di Robin Gosens (rimpiazzato dall’ottimo Carlos Augusto, ndr) ma solo dopo Ferragosto. Sia chiaro un concetto: Arnautovic carico, motivato e sano è sempre il benvenuto in casa Inter, anche per provare a scrivere una storia incredibile tredici anni dopo il Triplete conquistato da semplice mascotte. Ma il futuro nerazzurro si costruisce solo evitando gli errori del passato, non continuando a “trascrivere” quel passato sfidando la sorte e sperando poi vada sempre bene…

Pubblicato da
Andrea Turano

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