ESCLUSIVA IN – Berti: «Brehme un amico, persona favolosa. Protagonista assoluto»

Oggi è una giornata molto triste per tutto il mondo del calcio, per la scomparsa di Brehme avvenuta a soli 63 anni nella notte. La redazione di Inter-News.it ha sentito in esclusiva il suo compagno e amico Berti, per un ricordo sentito del leggendario campione tedesco che ha giocato all’Inter dal 1988 al 1992.
IL SALUTO – Andreas Brehme, scomparso stanotte a 63 anni, ha lasciato un segno indelebile nella storia del calcio non solo per l’Inter e la Germania. Un giocatore immenso, ma anche una persona dalle grandissime qualità. Le ricorda, in maniera molto sentita, il suo compagno di squadra Nicola Berti: «Un amico, sono tristissimo. Lo sentivo spesso, ci eravamo visti due mesi fa dal presidente Ernesto Pellegrini. Era una persona di una gentilezza e di una bontà favolosa: generoso, mattacchione e di grande compagnia. Ricordo un episodio particolare: una volta perse un dente, provvisorio, e tutta la squadra ad Appiano Gentile si mise a cercarlo per venti minuti. Non mi ricordo se lo trovammo, secondo me no».
I TRAGUARDI – Nella carriera di Brehme il punto più alto fu il rigore trasformato nella finale dei Mondiali di Italia ’90 a Roma, che la Germania Ovest vinse 1-0 proprio grazie al suo gol. Berti quella sera all’Olimpico c’era: «Sono l’unico della Nazionale che rimase a Roma per la finale Germania Ovest-Argentina. L’unico. È stato un protagonista assoluto nella storia del calcio: aveva una capacità di calciare destro e sinistro perfetta, con delle palle favolose. L’anno dello scudetto dei Record con l’Inter è stato protagonista anche più di Lothar Matthaus: sinistro o destro per lui non faceva differenza».
Si ringrazia Nicola Berti per la cordialità e la disponibilità mostrata nell’intervista. La riproduzione parziale di questa intervista esclusiva è possibile previa citazione dell’autore (Riccardo Spignesi) e della fonte (Inter-News.it) con il link al contenuto originale, come indicato nel disclaimer qui sotto.