Inter, fai paura! Alle avversarie non bastano tre gol a Napoli per tacere
Chi ha paura di accettare il finale di Napoli-Inter cambia la storia della partita. Quante polemiche per svalutare il primato della squadra di Inzaghi.
CACCIA ALLE STREGHE – Basterebbe guardare il risultato finale di Napoli-Inter per comprendere che converrebbe tacere o, quantomeno, limitare le polemiche. Ma, a quanto pare, i tre gol segnati dai nerazzurri in una trasferta tosta, considerando che ci si trovava di fronte alla squadra campione d’Italia, non sono sufficienti. Alle avversarie, che osservano da una posizione inferiore in classifica, risulta difficile ammettere la supremazia dell’Inter, che anche ieri, come in tutte le giornate di Serie A disputate fino a qui, si è vista in campo. E, allora, ecco che prende inizio la famosa caccia alle streghe, costituita da sterili accuse a giocatori, da polemiche rivolte a VAR e ad arbitri e da silenzi imbarazzanti, tanto quanto i commenti del giorno dopo.
Inter, un racconto che non rispecchia la realtà
MORALE – Leggere una favola che inizia dal “Come sarebbe andata se…” facilita il compito a chi non ha voglia di arrivare sino all’ultima pagina, dove è possibile scoprire un finale con morale. La conclusione di Napoli-Inter, infatti, insegna a chi guarda, sempre speranzosa in un passo falso, che la squadra di Simone Inzaghi ha vinto, per l’undicesima volta in campionato, con un risultato ampissimo, e anche decisamente netto, sull’avversario. Un episodio potrebbe, certamente, influenzare una partita ma non cambiarne totalmente le sorti. Si sarebbe potuto parlare di una storia diversa, forse – e neanche questo si può dire con assoluta certezza – se il punteggio finale o la differenza di gol fra Inter e Napoli fossero stati più corti.
FINALE – Ma quella vista al Maradona non è un libro fantastico, è pura realtà: l’Inter ha vinto, a prescindere da eventuali errori arbitrali, perché ha dimostrato di meritare. Il problema di fondo è che c’è ancora a chi costa troppo accettare sportivamente una sconfitta o un sorpasso in classifica. Probabilmente perché descrivere l’Inter come il lupo cattivo fa più comodo a chi teme di essere mangiato.