Lautaro Martinez, caso baby-sitter: le motivazioni della sentenza
Lautaro Martinez è stato condannato dal Tribunale di Milano a un risarcimento a favore della famiglia della sua ex babysitter, licenziata nel momento in cui si trovava ricoverata in ospedale per una malattia oncologica che purtroppo non le ha dato scampo. Inter-News.it ha visionato la sentenza e le motivazioni che hanno portato alla condanna dell’argentino, che ha già replicato con la sua versione
SENTENZA – Lautaro Martinez, in data 10 luglio 2022, ha comunicato alla sua ex babysitter 27enne il licenziamento per giusta causa mentre si trovava ricoverata in ospedale a causa di una grave malattia oncologica che purtroppo ne ha causato la morte pochi mesi dopo. Il Tribunale di Milano ha ritenuto illegittimo il licenziamento della stessa, condannando Lautaro al risarcimento delle mensilità mancanti.
L’argentino, si legge nella sentenza, si è costituito in giudizio sostenendo la legittimità del recesso e chiedendo il rigetto del ricorso. Lautaro ha asserito di non essere a
conoscenza dello stato di salute della ragazza e di aver, pertanto, correttamente applicato le disposizioni del Contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL).
L’art. 27 del CCNL di riferimento prevede che il lavoratore domestico ha diritto alla conservazione del posto di lavoro per un numero di giorni che varia in base all’anzianità
di servizio. I termini aumentano del 50% in caso di malattia oncologica, documentata dall’ASL competente. Nel caso specifico, considerata l’anzianità di servizio e l’aumento del 50% previsto in caso di malattia oncologica, la baby sitter della famiglia Martinez avrebbe avuto diritto a un periodo di 67,5 giorni. Pertanto, il numero 10 nerazzurro dovrà retribuire la famiglia della ragazza deceduta con la cifra che avrebbe maturato sino al termine del comporto.