Inter-Juventus, la protesta della Curva Nord: «Prezzi quadruplicati»
Inter-Juventus, la Curva Nord Milano dell’Inter con un comunicato esprime il suo disappunto in merito ai prezzi dei biglietti in vista del derby d’Italia e alcune promesse – a detta della curva -, non mantenute.
IL MOTIVO – La Curva Nord Milano dell’Inter esprime il suo disappunto in merito al prezzo dei biglietti: “Il reparto biglietteria dell’Inter ha pattuito una linea a fine stagione scorsa sulla gestione biglietti per i vecchi abbonati, per poi sbugiardarsi venendo meno a quanto deciso. Ci hanno chiesto aiuto molti Inter Club, dicendoci che domenica non potranno portare allo stadio la loro gente per via di questo repentino e scorretto cambio di rotta gestionale. Riepiloghiamo: L’Inter aveva assicurato agli abbonati della stagione 2019-2020 che per questa avrebbe applicato una formula molto semplice per il prezzo dei tagliandi: (costo dell’abbonamento diviso 19 partite) + 15%. A Inter Juve il prezzo è praticamente quadruplicato”.
LA POSIZIONE – In merito alla critica di prima, ecco la presa di posizione della Curva Nord CN69: “Noi pensiamo che il patrimonio dell’Inter è e deve rimanere il tifoso che andando da sempre ha contribuito, anche nelle stagioni più buie, a far sì che l’Inter fosse sempre la squadra più amata, seguita e con più abbonati. Cara Inter, così facendo, venendo meno alla parola data, si andrà incontro all’inevitabile perdita dei tifosi più veri e passionali, persone che vivono davvero per questi colori. Arriveranno quindi sempre più i tiepidi consumatori, gente che alla partita di cartello non farà certo fatica ad esserci, ma che alla fine, quando la ribalta non sarà per uno scontro di vertice, lascerà lo stadio tristemente vuoto e senza anima. Il tifoso va rispettato. Non prendetelo in giro. Adesso passiamo la palla al reparto biglietteria dell’Inter per vedere cosa avrà da dire a tutti quegli interisti che ha tradito. Noi vorremmo essere davvero un tutt’uno che comprenda squadra, società e tifosi tutti…ma con queste basi di certo non si va lontano”.