Marotta: «Agente Nandez? Fuori luogo, mai cercato! Turnover giusto»

Marotta ha parlato prima di Benfica-Inter, sfida della penultima giornata della fase a gironi di Champions League che andrà in scena allo stadio da Luz alle 21. Di seguito quanto dichiarato a Sky Sport
MERCATO E NON SOLO – Giuseppe Marotta è intervenuto così prima di Benfica-Inter: «Per quanto riguarda il prolungamento del contratto sicuramente dà continuità al progetto di Zhang ed è anche un riconoscimento del lavoro svolto dalla dirigenza. Cioè quella squadra che non va in campo ma è fondamentale per i risultati. Abbiamo un buon rapporto, siamo affiatati e direi che siamo contenti».
DUE CONSIDERAZIONI – Marotta prosegue parlando dell’ampio turnover attuato da Simone Inzaghi:«Il turnover è un fatto dovuto nel senso che sono due le considerazioni da fare: una è quella di tutelare l’aspetto psico-fisico dei giocatori che sono chiamati ad andare anche in Nazionale, quindi è giusto attuare questo turnover. La seconda considerazione è che stasera è una possibilità per accrescere la propria esperienza e il proprio bagaglio».
PER LE RIME – Marotta parla poi di mercato rispondendo per le rime alle dichiarazioni dell’agente di Nahitan Nandez: «Mercato? Posso dire che la rosa a disposizione di Inzaghi è di qualità ed è ben amalgamata, quindi direi che non abbiamo grandi necessità di ricorrere al mercato di gennaio. La dichiarazione dell’agente di Nandez? Direi che è improvvida, nel senso che non abbiamo cercato i suoi giocatori ed è un po’ fuori luogo, diciamo così. Io sono datato ma è chiaro che come manager devo convivere con situazioni come gli algoritmi, ma alla fine penso sia la capacità dell’uomo a decidere. Noi siamo bravi, sono bravi Baccin e Ausilio e di conseguenza credo che i manager moderni devono conciliare esperienza e innovazione».
SOSTENIBILITÀ – Marotta per finire non esclude cessioni importanti a fine stagione: «Se cercheremo di evitare cessioni importanti? La sostenibilità non è altro che avere una logica di equilibrio tra costi e ricavi, non è giusto che gli azionisti mettano soldi e capitali. Il manager deve anche avere il coraggio di agire, noi siamo pronti a rispondere a ogni evenienza, anche nel caso della necessità di dover far quadrare i conti. Chiaro che vogliamo tenere i nostri giocatori, ma abbiamo un patrimonio tecnico che ci permette di rispondere alle emergenze. Seconda stella o Champions League? Vorrei scegliere tutte e due, sono due traguardi straordinari. Il comune denominatore è l’impegno che dobbiamo mettere».