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Inter-Getafe, i dogmi di Bordalás: pressione, seconde palle e Cucurella

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Mancano poco più di 24 ore al calcio d’inizio di Inter-Getafe, match valido per gli ottavi di finale di Europa League. I nerazzurri di Antonio Conte si troveranno di fronte una squadra estremamente peculiare negli atteggiamenti e nelle caratteristiche. In Spagna sono molto odiati proprio per questo, ma José Bordalás (nel suo piccolo) ha creato una macchina perfetta

ORA O MAI PIÙ – Neanche il tempo di digerire la doppia vittoria contro Napoli e Atalanta, ed ecco che l’Inter è già pronta a scendere in campo di nuovo. Lo farà domani sera, ore 21, alla Veltins Arena di Gelsenkirchen in Germania. Inter-Getafe mette in palio l’accesso alla fase successiva della competizione europea. Va detto che la formazione di Antonio Conte arriva al grande appuntamento nel miglior modo possibile. Le rotazioni del tecnico hanno sortito l’effetto di non sovraccaricare la squadra a livello fisico. Il periodo buio, per intenderci quello a cavallo delle sfide con Sassuolo e Bologna, sembra alle spalle. La squadra ha una sua quadratura e ha acquistato una grande quota di consapevolezza nelle ultime uscite. Di fronte, però, avrà una formazione molto particolare come il Getafe di José Bordalás.

OMBRE – Il Getafe non ha chiuso bene la stagione. Ha giocato l’ultima partita il 19 luglio, perdendo in casa del Levante 1-0. L’ultima vittoria risale addirittura al 29 giugno (2-1 in casa con la Real Sociedad). Nelle ultime sei partite ha segnato solo 6 gol e ne ha subiti 7 (è penultimo come rendimento nelle ultime sei uscite). Il Getafe ha terminato la Liga all’ottavo posto con 54 punti e il rendimento post-lockdown è stato praticamente disastroso (ne abbiamo parlato QUI). La squadra di Bordalás manterrà questo rendimento in Inter-Getafe?

FILOSOFIA – Insomma, il Getafe di oggi sembra aver perso lo smalto pre-lockdown, in cui la squadra viaggiava ad un ritmo totalmente diverso. Ma occhio alle trappole di Bordalás. La filosofia di gioco degli iberici consiste in un 4-4-2 estremamente abbottonato, una propensione verticale molto accentuata e un ardore particolare in fase di prima pressione e nella riconquista delle seconde palle. Proprio i movimenti di pressione collettiva, furiosa e in sincro, sono stati affinati dal Getafe col passar delle partite. I due attaccanti di Bordalás arrivano con molta facilità a pressare il portiere avversario. L’ossimoro di questa squadra riguarda proprio il confronto tra il baricentro (decisamente alto), e la volontà di ricompattarsi vicino alla propria area appena salta la prima pressione. Un atteggiamento che osserveremo certamente in Inter-Getafe.

PRESSING – Nonostante il grande lavoro degli esterni alti e delle due punte, se uno solo dei meccanismi di pressione si inceppa ecco che il castello difensivo scricchiola. Parliamo di una squadra capace di mantenere la porta inviolata in 15 partite su 38 stagionali. Il Getafe ha anche chiuso con l’ottava miglior retroguardia della Liga, con 54 gol subiti. Questi dati, nettamente peggiorati rispetto al pre-lockdown, richiedono un dispendio fisico notevole. La filosofia di Bordalás impone una riaggressione furiosa in transizione negativa, proprio per impedire all’avversario di giocarsi con tranquillità il primo possesso. Una delle chiavi tattiche, per l’Inter, potrebbe essere quella di liberare Chrisian Eriksen molto basso. Il danese aggiungerebbe qualità all’uscita coi piedi di Samir Handanovic, che verrà pressato dal Getafe fin dentro la sua porta. Far saltare la prima pressione degli spagnoli, in Inter-Getafe, potrebbe essere determinante per aprire campo e praterie ai due attaccanti nerazzurri.

CARATTERISTICHE – Per lo stesso motivo, Antonio Conte potrebbe lanciare Alessandro Bastoni nel terzetto difensivo in Inter-Getafe. Il tecnico dovrà studiare un modo per eludere la prima pressione del Getafe e con un mancino, come terzo di difesa, l’uscita dalla difesa verrebbe necessariamente più semplice. Dal canto suo, però, la formazione di Bordalás è estremamente aggressiva. Ha raccolto 130 cartellini gialli totali in Liga. Damián Suarez (difensore) ne ha presi 16 in 30 presenze ed è primo in Liga in questa particolare classifica. Ma gli fanno concorrenza altri due suoi compagni come Jaime Mata (14 gialli in 34 partite) e Allan Nyom (13 in 34). Il Getafe è una squadra che predilige la verticalizzazione immediata e infatti occupa il tredicesimo posto, in Liga, per possesso palla medio a partita (44,8%). Per intenderci, l’Atletico Madrid di Diego Simeone è quattro gradini sopra in gradudatoria col 49,6%. Il 12,4% dei tiri del Getafe finisce in rete; 28 dei gol segnati sono arrivati dagli attaccanti, 9 dal centrocampo e solo 5 dai difensori. Jaime Mata è il capocannoniere della squadra con 11 gol, segue Angel Rodriguez con  10.

SCENARI – Dunque, che partita sarà Inter-Getafe? Piuttosto facile prevederne il disegno tattico. L’Inter, per natura votata a stringere il possesso palla, dovrà trovare il varco giusto per penetrare la difesa di Bordalás, senza esporre troppo il fianco alle ripartenze degli avversari, Marc Cucurella su tutti. Il classe ’98, appena riscattato dal Barcellona, è il miglior giocatore della squadra e il pericolo numero uno per i nerazzurri. L’Inter, dal canto suo, affronta il Getafe nel momento migliore post-lockdown. I calciatori sembrano compatti e, al netto degli screzi tra Conte e società, hanno in testa un solo obiettivo: andare fino in fondo in Europa League.

 

Pubblicato da
Daniele Berardi

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