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Tanganga torna di moda per l’Inter, ma quanti equivoci da evitare!

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Japhet Tanganga, difensore del Tottenham, torna nel mirino dell’Inter. Il 24enne inglese richiede tuttavia valutazioni molto attente da parte del club nerazzurro.

NOME (QUASI) NUOVO – Nell’annosa ricerca di un rinforzo in attacco, l’Inter sta tornando a concentrarsi in difesa. Dopo aver sistemato il reparto dei portieri con gli ingaggi di Yann Sommer (ufficiale) ed Emil Audero (in definizione, ora è tempo di colmare l’ultimo vuoto numerico nella linea difensiva. E, dopo settimane in cui gli unici nomi emersi provengono dall’Atalanta (Merih Demiral e Rafael Toloi), ora arriva un assist dall’Inghilterra. Il Tottenham apre infatti alla cessione – anche in prestito – di Japhet Tanganga, difensore classe 1999. Un profilo già noto dalle parti di Viale della Liberazione, ma richiede valutazioni molto attente.

Tanganga, un difensore alla ricerca di affermazione

NUMERI CONTENUTI – Partiamo dalla base, ossia il profilo tecnico. Japhet Tanganga nasce come difensore centrale, in grado però di destreggiarsi bene anche da terzino destro grazie a buone (seppur non impressionanti) doti di corsa. Pertanto risponde bene alle esigenze di Simone Inzaghi, che deve puntellare il lato rimasto orfano di Milan Skriniar e Danilo D’Ambrosio. L’inglese di origini congolesi è poi un profilo giovane, essendo nato il 31 marzo 1999. E qui arriva la prima nota dolente: a quasi 24 anni e mezzo, Tanganga ha all’attivo 50 presenze nel calcio professionistico. Un numero francamente bassissimo: Alessandro Bastoni, più giovane di tredici giorni, è a quota 197 (di cui 164 con l’Inter). Analizziamo quindi come mai il difensore del Tottenham è ancora così indietro nel percorso di carriera.

DIFFICILE SGOMITARE – Nato e cresciuto nel vivaio del Tottenham, Tanganga non si è ancora inserito stabilmente nelle rotazioni della prima squadra degli Spurs. E i motivi sono essenzialmente di natura fisica. Dotato di una stazza imponente ma non pesantissima (184 cm per 73 kg), Tanganga è un giocatore molto propenso agli infortuni. In quattro stagioni a Londra, dal 2019 a oggi, il difensore 24enne ha saltato 45 gare per infortuni. Principalmente per problemi muscolari a una coscia (15 assenze nella stagione 2020/21) e poi a un ginocchio (la stagione 2021/22 si ferma a inizio febbraio per lui). È pertanto un giocatore che non garantisce elevata affidabilità fisica. E questo porta a un’ulteriore considerazione.

Inter, è Tanganga il nome giusto per la difesa?

CREDIBILITÀ DA COSTRUIRE – Esaminando attentamente gli elementi menzionati finora, la conclusione è semplice: Tanganga non si può considerare un titolare. A 24 anni più che compiuti, è un difensore che deve ancora costruirsi un vero e proprio status. Per questo motivo, il suo nome non può essere la risposta immediata per colmare la lacuna lasciata da Skriniar (se non da un punto di vista numerico). È quindi importante che l’Inter valuti questa opportunità con onestà ed obiettività.

RISCHI DA CALCOLARETanganga non è un titolare fatto e finito, in grado di ambientarsi subito nel calcio italiano (non avendolo ancora fatto in quello inglese). Considerando però che il Tottenham è disposto a cederlo in prestito, e che il suo stipendio ammonta a 1,5 milioni lordi a stagione (fonte: capology.com), è sicuramente un’opportunità da non cassare sul nascere. Alle giuste condizioni (ossia in prestito senza obbligo di riscatto), il suo eventuale ingaggio da parte dell’Inter può rivelarsi un affare. Purché i nerazzurri calcolino attentamente tutti i rischi correlati, consapevoli di rappresentare terra di rinascita per Tanganga, e non di definitiva affermazione (come fu, per citarne uno, per Skriniar).

Pubblicato da
Riccardo Buson

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