“Nota tattica”, una rubrica che mira a sottolineare un dettaglio, in positivo o in negativo, dell’ultima partita dell’Inter. Dopo Inter-Atalanta parliamo del ruolo di Sensi.
SPOSTAMENTO – In Inter-Atalanta Conte ha rilanciato tra i titolari Sensi, che mancava dai tempi di Inter-Juventus. Parliamo di ottobre, era ancora il 2019. Il ritorno del regista secondario nerazzurro però ha visto una novità sostanziale: il tecnico lo ha schierato sul centrodestra del centrocampo, mentre nelle altre occasioni si era trovato a giocare sul centrosinistra.
I MOVIMENTI – Questa è la heatmap di Sensi presa da SofaScore (da leggere cn l’Inter schierata da sinistra verso destra):
Lo spostamento sul centrodestra non si spiega solo con la presenza di Gagliardini, abituato negli ultimi tempi a giocare sul centrosinistra. In Sampdoria-Inter, giusto per fare un esempio, i due italiani erano titolari, ma a posizioni invertite. Conte quindi ha voluto avere più fisicità a sinistra e tenere il suo playmaker sulla destra. Una scelta precisa. Probabilmente anche per cercare una connessione verticale con Lukaku, che agisce di preferenza sul centrodestra dell’attacco e quindi sarebbe stato un bersaglio comodo e immediato.
I NUMERI – L’Inter non ha giocato proprio la partita ideale per celebrare il rientro del suo numero 12. Il baricentro basso (notate anche nella mappa sopra come la sua presenza sia maggiore nella metà campo difensiva) e l’iniziativa lasciata in maggior parte agli avversari infatti non hanno creato quelle condizioni di possesso e tanti palloni da gestire ideali per esaltarne le caratteristiche. La squadra di Conte ha realizzato 332 passaggi contro i 605 degli avversari (dati Lega Serie A), lasciando agli uomini di Gasperini il 62% del possesso. Curioso che i lanci lunghi siano stati gli stessi, 28. Sensi ha giocato 49 palloni, sesto miglior dato della squadra ma giocando solo 72 minuti contro i 95 di chi lo supera. I 35 passaggi invece lo mettono al quarto posto tra i nerazzurri di Milano. Al conto aggiunge 10 recuperi (migliore della squadra), 2 falli subiti, 4 tackle e 4 dribbling (migliore dell’Inter in entrambe le cose, dati Whoscored). Una prestazione non scintillante, ma comunque preziosa e di qualità.
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