“Nota tattica”, una rubrica che mira a sottolineare un dettaglio, in positivo o in negativo, dell’ultima partita dell’Inter. Dopo Brescia-Inter parliamo della crescita di Lukaku.
TANTI FATTORI – Fin dalla sua prima partita in maglia Inter si era capito che Lukaku poteva portare alla manovra della squadra aiuto in più modi. Questione di movimenti (qui l’analisi contro il Cagliari), ma anche passaggi chiave (sempre a Cagliari, in generale è il secondo nerazzurro), aiuto nei recuperi (dato già sottolineato e ulteriormente cresciuto, è il migliore dell’Inter), banalmente gol (perché in tutto questo è a 7 reti, dato da non sottovalutare per nulla, per di più sostanzialmente tutti decisivi). Un giocatore decisamente multidimensionale. Col Brescia però va sottolineato quanto è stato coinvolto nel gioco.
MAGGIORE COINVOLGIMENTO – Il numero dei suoi tocchi era evidentemente cresciuto già contro il Parma. I compagni lo avevano cercato spesso in zona centrale, appena davanti alla difesa, con l’obiettivo di finalizzare sponde e scambi corti, come fonte di gioco. Cosa che a lui piace moltissimo fare. Il belga aveva toccato ben 42 palloni completando 23 passaggi. Contro il Brescia si è visto lo stesso atteggiamento, anche se i suoi numeri sono inferiori (a pagina 14 c’è anche la sua heatmap) per via del diverso andamento della partita. I tocchi sono 28 con ben 18 passaggi. Per intenderci lo stesso numero di Asamoah (con 37 tocchi) e 10 in meno di Barella che ha toccato però 50 palloni. Non è un caso che il numero 9 stia guadagnando condizione: più è in forma più le giocate gli vengono, mentre se è in ritardo appare goffo e sbaglia molto di più. Il gol che ha deciso la partita è un segnale forte in questo senso: la corsa più sciolta, uomo saltato e tiro a fil di palo.
COPPIA CHE CRESCE – Nello specifico poi stanno nettamente aumentando i tentativi di scambio corto tra Lukaku e Lautaro, le punte titolari di Conte. Contro il Brescia il belga è riuscito a finalizzare 5 passaggi all’argentino, che ha ricambiato 4 volte. Proprio come vuole il tecnico. Una coppia che ha già ottimi numeri, ma che promette di crescere ancora, chissà fino a dove.
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