Lukaku e la statistica sorprendente dopo Milan-Inter che c’entra poco col n.9
Guardando le statistiche di Lukaku dopo Milan-Inter si scopre che il nuovo numero 9 dell’Inter è prezioso per gli equilibri del gioco di Conte anche in fase difensiva, pur non facendo mancare il suo nome sul tabellino dei marcatori con discreta continuità
UN DATO CHE NON TI ASPETTI – Romelu Lukaku all’Inter è diventato da subito il centro della squadra, un pilastro irrinunciabile per Antonio Conte, l’allenatore che non a caso lo insegue da anni. I tifosi nerazzurri stanno imparando a conoscere questo numero nove così diverso dal precedente, mobile (al netto di problemi fisici e di condizione) e voglioso di entrare nel gioco della squadra. Ma oltre ai 3 gol segnati (uno di destro, uno di sinistro e uno di testa, per completezza) e ai 5 passaggi chiave (dato che lo pone al secondo posto in Serie A) c’è una statistica sorprendente, che rivela lo spirito del ragazzo belga.
QUANTI RECUPERI – Lukaku secondo i dati raccolti dalla Lega Serie A è l’ottavo giocatore del campionato per recuperi. Un lavoro non esattamente nel core business dei numeri nove, men che meno di un certo ex capitano argentino oggi a Parigi. Il belga in 4 partite ha messo insieme 60 recuperi. Ben 20 di questi sono arrivati nella sfida con il Milan, secondo miglior dato della gara dietro ai 24 di Diego Godin, che però fa il difensore (e fa discutere per le pagelle ricevute…).
ATTACCANTE MA NON SOLO – Cosa ci dice questa statistica? Che Lukaku non è solo un riferimento per la fase offensiva, ma il primo difensore della squadra. Il suo lavoro non si limita alla fase di possesso palla, ai gol segnati, ai tabellini, alle giocate negli highlights, ma ha anche una rilevanza in quella di non possesso. Lavoro oscuro, fisicamente tassante, necessario per gli equilibri generali. Tutto quello che cercava Conte e che, ad esempio, Mauro Icardi non poteva garantirgli.