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Milan-Inter dal potenziale 0-3 al ritorno ancora aperto: VAR fake in Italy

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Milan-Inter non finisce dopo lo 0-2 dell’andata ma a far parlare (poco), in attesa del ritorno, è l’arbitraggio internazionale a San Siro. Il VAR, che toglie il potenziale tris all’Inter di Inzaghi e contestualmente dà motivo al Milan di Pioli di crederci ancora, si dimostra un problema di natura arbitrale non diverso da quello che si critica spesso in Italia. Ma oggi fa meno notizia

POLEMICHE CONTENUTE – L’ottima prestazione dell’Inter di Simone Inzaghi nell’andata del Derby di Milano in Champions League è macchiata da un errore molto più grave di ciò che è stato raccontato nelle ultime 24 ore. Può sembrare paradossale guardare il bicchiere mezzo vuoto dopo una vittoria simile. Eppure è più corretto farlo anziché ignorare il corso degli eventi. Parlare di arbitri e arbitraggi in genere è poco produttivo, soprattutto in Italia. Stavolta, però, bisogna allargare gli orizzonti verso l’Europa. Perché lo 0-2 di Milan-Inter (vedi analisi tattica) si sviluppa in campo UEFA e va trattato solo ed esclusivamente come tale. La prestazione del fischietto spagnolo Jesus Gil Manzano non può certo dirsi all’altezza del palcoscenico per cui viene designato. Una semifinale di Champions League non è mai una partita normale. Figuriamoci quando si tratta di una stracittadina sentitissima come quella milanese. È la partita.

Derby di Milano macchiato dal VAR UEFA

VAR FA RIMA CON BUG – Il dominio nerazzurro nel primo tempo, in particolare nella prima mezz’ora, può portare alla fine anticipata dei sogni rossoneri. In un quarto d’ora succede di tutto. Prima è il palo a graziare il Milan dall’eurogol del grande ex Hakan Calhanoglu, poi è proprio l’arbitro Manzano a metterci del suo. Il rigore assegnato per fallo su Lautaro Martinez e poi cancellato dopo il controllo VAR condiziona senza dubbio l’ora successiva di partita. L’eventuale 0-3 (in caso di gol dal dischetto, ndr) dopo mezz’ora dal fischio d’inizio avrebbe spazzato il Milan di Stefano Pioli anzitempo. Giusto, però, far uso del VAR. Alla fine il rigore non dato all’Inter nel primo tempo fa parte di quelli “che si possono dare o non dare”, quindi al più la decisione finale spetta all’arbitro. Decisione giusta o sbagliata? Qualunque sia, pazienza. Anche l’errore arbitrale, quando non fatto in malafede (come succedeva in Italia qualche anno fa…), fa parte del calcio e di una partita di calcio. Ciò che non è più tollerabile, nel 2023, è l’errore tecnologico. Gravissimo.

L’episodio arbitrale di Milan-Inter (0-2)

ERRORE GRAVE – Il potenziale 0-3 dell’Inter non è quello del primo tempo bensì quello della ripresa. A 15′ dalla fine il già ammonito Rade Krunic decide di “risolvere” la marcatura su Alessandro Bastoni con un pugno sul costato del difensore nerazzurro. L’arbitro Manzano evidentemente non vede nulla ma in questo caso il problema è il VAR “cieco”. Basta un replay per fermare tutto e prendere una decisione oggettiva: fallo in area. Che si traduce con un rigore a favore dell’Inter e un’espulsione ai danni di Krunic, già ammonito. Invece l’Inter perde l’occasione del potenziale 0-3 e Krunic finisce la partita, rendendosi disponibile anche per il ritorno per colmare parzialmente l’emergenza di Pioli dopo il grave infortunio occorso a Ismael Bennacer (vedi comunicato). Questo è l’episodio, negativo, che condiziona sia l’andata del Derby di Milano sia l’epilogo dopo il ritorno, già ipoteticamente “macchiato” dalla possibile presenza di Krunic.

Perché il VAR non è un problema made in Italy

VAR INTERNAZIONALE – Non esiste la controprova del tris nerazzurro dagli undici metri, anzi, ma non è questo il punto. E non è nemmeno ciò che interessa maggiormente. Il punto è un altro: il VAR a intermittenza o – peggio – spento è il male del calcio moderno. E gli italiani si lamentano da sempre degli errori arbitrali in campo internazionale. Di recente il Presidente Aurelio De Laurentiis, fresco campione d’Italia con il Napoli di Luciano Spalletti (vedi focus), non le ha mandate a dire alla UEFA. In passato si è parlato di fruttini, bidone della spazzatura e immondizia varia al posto del cuore per giudicare un arbitro straniero considerato inadeguato. Questa non vuole essere la solita polemica pro e contro. Non è pro-Inter o contro-Milan ma a difesa del calcio italiano. Perchè se gli errori arbitrali vengono fatti in Italia, si monta il caso per una settimana intera. Vero, il Milan è ancora in piena corsa per la finale di Istanbul anche per un doppio errore firmato VAR UEFA… che penalizza un’altra italiana in Champions League, però. Ecco perché l’errore di Manzano e colleghi in Milan-Inter non può passare inosservato: il VAR fake usato male e/o non usato proprio deve fare notizia anche quando non è made in Italy.

Pubblicato da
Andrea Turano

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