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Spalletti campione a Napoli dà una lezione a tutti ma all’Inter di più

Spalletti, più di un decennio dopo i due campionati russi guidando lo Zenit San Pietroburgo, può finalmente festeggiare il suo primo Scudetto in Italia. Un traguardo solo sfiorato nella Roma giallorossa e mai realmente tentato a Milano con l’Inter. La festa del Napoli campione è motivo di riflessione per tutto il movimento calcistico nazionale. L’allenatore etichettato come eterno perdente in Serie A si prende una rivincita che resterà nella storia. E che sia da lezione

SPALLETTI CAMPIONE – La vittoria dello Scudetto da parte del Napoli fa notizia per tanti motivi. Non solo perché arriva a tretantré anni di distanza dall’ultima volta. Il terzo tricolore azzurro, in realtà, è come se fosse il primo. Il primo senza Diego Armando Maradona, assoluto protagonista in campo nei primi due. E simbolo indimenticabile e indimenticato di un’intera città. Oggi il “Maradona” del Napoli, in campo, può essere chiunque. In campo sì ma in panchina no. In panchina è Luciano Spalletti a maradoneggiare. Vincere non è mai facile, figuriamoci stravincere. Farlo a Napoli è stato impossibile per tutti gli allenatori passati da Castel Volturno negli anni post-Maradona. Ci riesce – meritatamente – Spalletti, dopo due anni di vacanze (ben) pagate dall’Inter post-esonero. E soprattutto dopo i tentativi a vuoto di mostri sacri come Rafa Benitez, Maurizio Sarri e soprattutto Carlo Ancelotti, arrivati a Napoli con ben altre aspettative. Storico.

L’impresa di Spalletti “traslata” sull’Inter

CAPOLAVORO NAPOLI – Stravincere lo Scudetto in Serie A con cinque giornate di anticipo, che sarebbero potute essere anche sei o sette, è un capolavoro. Farlo dopo aver salutato in estate, tra gli altri, David Ospina, Kalidou Koulibaly, Fabian Ruiz, Dries Mertens e il capitano Lorenzo Insigne è clamorosamente inaspettato. Impronosticabile! E come se l’Inter di Simone Inzaghi vincesse lo Scudetto della seconda stella dopo aver non solo perso Milan Skriniar a parametro zero ma anche ceduto André Onana, Nicolò Barella e Lautaro Martinez per fare cassa. E con essi il “finto capitano” Marcelo Brozovic (vedi focus) per rinnovare lo spogliatoio e svecchiare la rosa. Utopia? Assolutamente sì. Anche perché non è mai facile sostituire i titolarissimi e, pur facendolo bene con acquisti mirati, trovare gli equilibri vincenti è la missione impossibile di ogni allenatore. A Spalletti il capolavoro è riuscito alla prima occasione post-rivoluzione. Un esempio da emulare.

I segreti del Napoli campione d’Italia 2022/23

MERCATO DECISIVO – I meriti di Spalletti sono tantissimi ma non è l’unico a poter festeggiare il trionfo tricolore come premio dopo anni di duro lavoro. Meriti da condividere con la società guidata dal Presidente Aurelio De Laurentiis ma soprattutto con il Direttore Sportivo Cristiano Giuntoli, vero artefice del miracolo azzurro in sede di calciomercato. Un sogno che diventa realtà dopo otto anni di lavoro meticoloso. Il metodo del “cedere per acquistare” funziona solo se si cede bene e si acquista meglio. Tenendo il bilancio in attivo e la competitività della rosa, affidata a un allenatore “camaleontico” come Spalletti, sempre più elevante. Colpi “onerosi” dall’estero come Kim Min-jae e Khvicha Kvaratskhelia, per citare solo gli ultimi due, fanno la differenza e in Italia se li permette proprio il Napoli. Molto più semplice puntare sull’usato sicuro Francesco Acerbi (vedi focus) e sull’eterna promessa Joaquin Correa, che conoscono già la Serie A… O no?

La lezione di Luciano tricolore non a Milano

ESEMPIO INTER – Il successo di Spalletti a Napoli rivaluta positivamente la carriera in panchina dell’allenatore di Certaldo ma non modifica i giudizi sul suo biennio ad Appiano Gentile. Il tecnico toscano ad Appiano Gentile ottiene il massimo in condizioni sicuramente svantaggiose ma non è esente da colpe ed errori di valutazione. Pane quotidiano per chi vive il calcio a questi livelli. Il fatto è che Spalletti vince lo Scudetto rivalutando anche ex nerazzurri come Juan Jesus e Matteo Politano, ceduti dall’Inter per fare cassa e migliorare la proprio rosa. Questa è la vera impresa di Spalletti. Un successo cercato e ottenuto, frutto del lavoro di anni: Spalletti a Napoli ha creato un mix perfetto con De Laurentiis e Giuntoli. E l’Inter non può che prendere spunto da questo esempio, ricordandosi cosa può ottenere ancora Inzaghi con la collaborazione di tutti e il tempo a disposizione… ma soprattutto con la fiducia dell’ambiente. È la lezione di Luciano.

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