Inter, vogliono vederti nervosa! Il ‘giochino’ è lo stesso, Inzaghi sa
L’Inter è tornata trionfante dalla trasferta in Arabia Saudita dove si è svolta la nuova edizione a quattro della Supercoppa italiana. Il tempo dei festeggiamenti però è già terminato perché domenica i nerazzurri andranno a Firenze dove riprenderanno la lotta scudetto che vede attualmente la Juventus al primo posto, ma con una partita in più. Qualcuno vuole vedere nervosa la squadra di Inzaghi, ma i fatti dicono altro
PSICOLOGIA – L’Inter ha vinto la sua terza Supercoppa italiana consecutiva battendo la Lazio in semifinale e il Napoli in finale. Nonostante le solite e immotivate polemiche arbitrali, la squadra di Simone Inzaghi ha dimostrato ancora una volta la sua forza tecnica, tattica e mentale. L’aspetto psicologico d’ora in avanti diventa fondamentale perché domenica Lautaro Martinez e compagni riprenderanno a Firenze la corsa scudetto, conoscendo già il risultato di Juventus-Empoli.
NO PAURA – Inoltre c’è un asterisco di troppo perché, proprio a causa della Supercoppa, la partita con l’Atalanta è stata rinviata al 28 febbraio, motivo per il quale la squadra di Massimiliano Allegri ha la concreta possibilità di arrivare allo scontro diretto del 4 febbraio ancora davanti ai nerazzurri. Tutti meccanismi psicologici che la squadra di Inzaghi ha già sperimentato e che non fanno paura, nonostante molti addetti ai lavori vogliano far credere il contrario.
Inter, ma quale nervosismo? La competizione e la pressione fanno parte del gioco e Inzaghi lo sa bene
Qualcuno parla di nervosismo. Ma quale nervosismo? Inzaghi non replica alle provocazioni, il suo gruppo è concentratissimo sul campo ed evita qualsiasi polemica (e in più si diverte) e la società fa altrettanto. Il nervosismo, forse, vuole essere indotto attraverso polemiche, commenti inopportuni, battute fuori luogo ma fa tutto parte del gioco e guai se non fosse così. La competizione non può che essere positiva se affrontata con la giusta fame e con l’ambizione che contraddistingue chi lotta ai vertici. La pressione va affrontata e utilizzata in maniera positiva, ma questo Inzaghi lo sa bene. Almeno lui.