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Inter, catenaccio e contropiede? Il calcio non è la boxe: conta chi segna

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Inter-Atalanta ha espresso ancora al suo meglio (o al suo peggio, dipende dai punti di vista) le critiche rivolte ai nerazzurri, sminuendo il grande lavoro di tecnico e giocatori. Una partita giocata alla (quasi) perfezione, rovinata dai soliti commenti retorici legati a fortuna/sfortuna, catenacci e contropiedi. Ma conta una cosa: fare gol.

DIFFERENZA – Prima di iniziare questa analisi, è doveroso partire con il presupposto che l’Atalanta si è resa pericolosa in una sola occasione. Ovvero quella di Zapata nel primo tempo, respinta da Handanovic. Forse due, se vogliamo essere generosi e considerare il colpo di testa seguente salvato da Brozovic sulla linea. Nonostante questo, si sono riversate da ieri sera le solite critiche (piene di retorica spicciola) sull’Inter di Antonio Conte. “Bus davanti alla porta”, “Atalanta sfortunata”, “L’Inter gioca solo in contropiede”. Parole sentite e risentite, specialmente dopo il derby vinto per 0-3 contro il Milan di Pioli. Commenti che possono anche essere compresi, se arrivano dai tifosi di altre squadre. Specialmente di quelle che contro l’Atalanta a San Siro di gol ne hanno presi 3, o di chi quelle terze in classifica nonostante il monte ingaggi maggiore del campionato. Possono essere compresi un po’ meno se arrivano dagli addetti ai lavori. Anche se ultimamente la differenza tra le due categorie si sta assottigliando sempre di più.

VINCERE AI PUNTI – Come anticipato nel titolo, il calcio però non è la boxe. Nel pugilato esiste infatti la “vittoria ai punti“, conferita a chi ha effettivamente combattuto meglio e ha, in certi casi, dominato l’incontro. Nel calcio, no. Conta chi segna. E la differenza è che ieri sera l’Inter ha segnato mostrando una qualità mancata spesso in questa stagione, ovvero il cinismo. Dando ragione all’unico dato che conta, ovvero il primo posto in classifica. A 62 punti. +6 (con scontro diretto di vantaggio) sulla seconda. Il discorso su cosa voglia dire “giocare bene” e chi sia in grado di farlo, siamo ben felici e lieti di lasciarlo agli altri.

Pubblicato da
Ivan Vanoni

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