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Asllani poco spazio all’Inter? Un consiglio: leggere e ragionare sui numeri!

Asllani all’Inter sta continuando il suo percorso di crescita, passo dopo passo. Sbagliato ancorarsi solamente ai numeri scritti nell’analizzare il rendimento del giovane centrocampista albanese arrivato in estate dall’Empoli

CRESCITA GRADUALE – Kristjan Asllani, il processo di crescita procede bene. Il centrocampista albanese, arrivato in estate dall’Empoli, si sta inserendo gradualmente nei dettami tattici e tecnici di mister Simone Inzaghi. La giovane età (classe 2002) nonché il grande salto dalla piccola Empoli – con tutto il rispetto – a una realtà come quella dell’Inter sono due fattori assolutamente da non sottovalutare in sede di analisi. A ciò bisogna anche aggiungere un ulteriore componente non di poco conto: Asllani non è stato preso per fare il titolare immediato all’Inter. Anche il ragazzo lo sa bene. Il nazionale albanese è arrivato, in primis, per rafforzare qualitativamente il centrocampo di Inzaghi. In secondo luogo per crescere e migliorare dinanzi a gente del calibro di Marcelo Brozovic (suo alter ego), Hakan Calhanoglu, Henrikh Mkhitaryan e Nicolò Barella. Una crescita che nei prossimi mesi e anni lo porterà a diventare un titolare di questa squadra.

Meglio andare oltre i numeri di Asllani

NO A GIUDIZI AFFRETTATI – Chi parla di poco spazio e scarso minutaggio probabilmente sta andando un attimo fuori strada. È vero, i 180′ complessivi sembrano avvalorare questa tesi ma al contempo è opportuno leggere questi minuti anche con quanto detto e riferito in precedenza. Si è partiti infatti dai sei minuti contro lo Spezia per poi andare continuamente in crescendo, passando ai 18 con la Cremonese, ai 77 (titolare) contro la Roma, ai 45 di Sassuolo (titolare) fino ai 20 con la Salernitana. Minutaggio in campionato a cui bisogna aggiungere i 16′ in Champions League. Il fatto che nelle ultime partite, soprattutto in campo europeo, Asllani abbia trovato minor spazio è ovviamente legato a questioni anagrafiche e di esperienza. Inzaghi, in un momento così delicato e con un piede più fuori che dentro Appiano Gentile, si è voluto affidare a gente con maggior maturità e consapevolezza. Mkhitaryan docet. Di per sé anche un beneficio per lo stesso giocatore: meglio preservare che bruciare i giovani in situazioni di questo tipo. E Asllani è ben consapevole e felice del suo percorso di crescita graduale in casa Inter.

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