Ogni sosta per le nazionali si trasforma in una lotteria per l’Inter, che non sa su quali calciatori potrà contare né prima né dopo. La situazione più complicata ovviamente riguarda i sudamericani, sia per la distanza sia per l’attaccamento alla maglia del proprio Paese. Ma non può essere sempre l’Inter a pagarne tutte le conseguenze, oltre che i ricchi ingaggi
PRIMA I CILENI – Ne abbiamo parlato e scritto per giorni, ma la realtà riesce sempre a superare le (peggiori) previsioni. Prima della seconda sosta internazionale Simone Inzaghi si è visto costretto a centellinare l’utilizzo di alcuni dei suoi migliori calciatori in rosa. Rosa che già non può dirsi particolarmente nutrita. Scelta obbligata per via di infortuni, o semplici fastidi, che ne avrebbero potuto compromettere l’utilizzo nelle settimane avvenire. Il nome più “ingombrante” è quello di Alexis Sanchez, presentatosi ad Appiano Gentile già con qualche problemino e re-inserito in gruppo a fatica. Non è un caso che l’attaccante cileno non sia mai stato schierato titolare da Inzaghi, che si è trovato in una situazione paradossale: non poter rinunciare al 35enne Edin Dzeko nemmeno per una partita. E il minutaggio di Sanchez parla chiaro (vedi focus). Non è andata meglio al connazionale Arturo Vidal, risparmiato a Kiev e riproposto solo nella ripresa a Reggio Emilia dopo aver saltato tre partite per infortunio. Entrambi sono titolarissimi e insostituibili nella Nazionale Cilena.
POI GLI ARGENTINI – E che dire di Joaquin Correa? L’infortunio nella prima uscita da titolare contro il Bologna lo ha tenuto lontano dai campi per due partite. Poi è rientrato, probabilmente in condizioni precarie (soprattutto a giudicare dai “movimenti” visti in campo…), senza farsi apprezzare particolarmente. Però è stato convocato in nazionale. Ed è partito. E ha giocato. Anche in questo caso, le statistiche sul minutaggio tra Inter e Argentina sono fuori da ogni logica (vedi focus). E l’ultimo fastidio muscolare, che segue quello del connazionale Lautaro Martinez, è solo l’ultimo dei problemi. L’Inter continua a consegnare i propri calciatori alle rispettive nazionali senza riuscire ad avere un controllo tale da evitare rischi, spesso inutili. E poi è costretta a pagarli tutti. Non è solo l’imminente Lazio-Inter, che probabilmente verrà giocata senza sudamericani ma per motivi già noti che non riguardano le condizioni fisiche. Il problema è atavico. L’Inter deve iniziare a tutelarsi preventivamente dal “rischio convocazione” se i propri calciatori non sono al 100%: recuperino la migliore forma ad Appiano Gentile durante la sosta e si facciano trovare pronti per la maglia nerazzurra. In nazionale vadano solo se il rischio forfait è nullo, magari.
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