Luciano Spalletti – intervistato da “Rai Sport” – analizza la bruciante sconfitta contro la Lazio, che ha estromesso l’Inter dalla Coppa Italia solo dopo calci di rigori, e fa chiarezza sulla situazione di Perisic, rimasto dopo la chiusura del mercato
EQUILIBRIO TOTALE – L’Inter esce dalla Coppa Italia e tocca a Luciano Spalletti provare a spiegare gli errori fatti: «Se lo fanno commentare a un altro l’episodio mi fanno un favore, così dicono che non è rigore! Se c’è uno che dà un cazzotto a un altro in area di rigore, è rigore! Non sono in grado di fare altre analisi. La prestazione all’inizio è stata impacciata, dopo la partita ha cominciato a svilupparsi ed è entrata nel vivo: siamo stati dentro la partita, che è stata in equilibrio fino all’ultimo. All’inizio ci siamo fatti prendere dalla frenesia per andare subito ad attaccare, ma con la Lazio non funziona: loro hanno cinque giocatori che lasciano sempre dentro il campo. All’Inter è mancata un po’ di lucidità nel far girare palla, farli stancare per non trovare la palla. Quando ci hanno richiesto di attaccare, la Lazio era tutta schierata, così non gli fai mai male. Alla fine è andata così, loro hanno avuto l’occasione e segnato, noi con Antonio Candreva e Lautaro Martinez non abbiamo segnato… La partita è stata in equilibrio totale, se si poteva fare qualcosa di più non lo so, alla fine la qualificazione se la sono meritata».
PERISIC E NAINGGOLAN – Spalletti chiarisce il momento dei due giocatori dell’Inter presi maggiormente di mira (a ragione) da tifosi e addetti ai lavori: «Ivan Perisic è da recuperare così come Radja Nainggolan, che ha avuto una serie di infortuni da cui ha dovuto recuperar e non si è allenato con continuità. A mercato chiuso bisogna riordinare i ruoli, gli obblighi che un professionista ha e già da ieri era tutta un’altra storia con Perisic. Non so se si è fatto bene o male nel far uscire la notizia che Perisic aveva chiesto di andare via: gli è stata fatta una proposta importante ed era disponibile, poi si è accorto che non era così… Il discorso è stato fatto, averlo detto ha creato tutta questa tensione intorno, ora Perisic ricomincia ad allenarsi e appena è dentro con la testa lo facciamo rigiocare».
PREPARAZIONE FISICA – L’Inter versione 2019 atleticamente non “gira” come dovrebbe, ma Spalletti non vede questo tipo di problema: «A questo livello conta la testa, non i muscoli o la preparazione, solo la testa! Ad alti livelli, quando si gioca per grandi risultati, è sempre una questione di tensione, l’importanza, è tutto un impatto emotivo. Poi è chiaro che, se c’è un calciatore fermo da due mesi, è un altro tipo di ragionamento, ma se uno si allena con continuità e gioca, in settimana fa il suo, poi è difficile che si trovi in ritardo anche dopo una settimana di vacanza. I richiami di preparazione sono chiacchiere di una volta…».
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