Darmian: «Io campione di lettura! Mourinho mi parlava dell’Inter»
Darmian ha parlato a Radio Serie A. Il difensore dell’Inter protagonista del format ‘Storie di Serie A. Le sue parole sulla sua carriera e non solo.
INIZI − Darmian si esprime così sul premio miglior lettore vinto da bambino e sugli inizi: «Mi ricordo! Rescaldina piccolo paesino dove sono cresciuto, ci torno spesso e volentieri. Torno alle mie origini, dove ci sono i miei genitori e miei amici storici. Era un’estate e c’era un concorso, leggevo tanti libri e ho vinto. Sogno? Avevo questo sogno come penso ce l’abbiamo tutti i bambini. Passione e divertimento in primis, perché mi ritrovato con i miei amici all’oratorio, giocavamo da quando finiva la scuola alla sera. Col lavoro è diventato realtà. All’oratorio si imparava a stare insieme, a condividere la passione del pallone e non solo. Era momento di aggregazione e piacere, da lì partito tutto. Erano giornate a stare dietro ad un pallone, divertirci e spensierati senza pensieri, pressioni. Era bello stare insieme e giocare. Simone? Mi allenava il fratello con papà. Bel rapporto con la sua famiglia. Piccole rivalità cittadine c’erano, ma il bello era altro: condividere momenti positivi. Al Mondiale 2014 ho portato un gagliardetto dell’oratorio come porta fortuna. Esperienza di squadra non positiva, ma per me è stato stupendo. Piccolo inizio».
INTERISMO − Ancora Darmian sul primo provino: «Mio padre è tifoso della Fiorentina. Da Antognoni ha iniziato a tifare, ma non me l’ha trasmessa tantissimo. Mi ha trasmesso quella del pallone. Interismo? Nasce da piccolino con gli amici. Milan all’inizio? Non è successo niente di particolare. Mi visionarono durante alcune partite, feci il provino e riuscii ad entrare nelle giovanili. Posso solo ringraziare il Milan: percorso di vita e calcistico. Il provino è stato una condivisione dell’allenamento con i miei amici, presero solo me. Ma anche gli altri miei amici hanno giocato da professionista. Idolo? Ho risposto Clarence Seedorf, che in quel momento giocava nell’Inter. Ci fecero un questionario e io risposi così. Alla risposta sul lavoro futuro ho detto pizzaiolo».
GIOVANILI − Le parole di Darmian sul tema: «Seedorf era come me l’aspettavo. Professore dentro e fuori dal campo, oltre ad essere un grande giocatore. Non si risparmiava a dare consigli, ne dava tanti a me e agli altri ragazzi. Ci dava tranquillità. Periodo milanista? Tutte le esperienza fatte ti formano. Ho sempre detto che il settore giovanile del Milan è stato un’esperienza di vita, mi ha dato tanta disciplina e valori tecnici e tattici. Cosa non è andato bene? Quando mi sono affacciato alla Prima Squadra, il Milan era talmente forte che io non potevo giocare. Ma io volevo farlo e quindi abbiamo deciso di cambiare per iniziare a farmi vedere».
ESPERIENZE − Darmian sulle sue squadre: «Palermo? Mi rimane tantissimo di quell’esperienza: era il mio primo anno vero di Serie A. Era una squadra forte, abbiamo giocato l’Europa League. Siamo arrivati in finale di Coppa Italia. Era squadra di valore, dove mi sono potuto confrontare con la Serie A. A Torino ho trovato fiducia da allenatori e tifosi, mi hanno permesso di crescere anche sbagliando. Ho sempre cercato di essere me stesso, sono così e cerco di dimostrare di essere una persona con valori. Anche come esempio. Manchester United? Ho scelto perché volevo confrontarmi con una realtà nuova, sono orgoglioso di quello che ho fatto. Uno dei club migliori e uno campionati migliori. Mourinho? Buon rapporto, mi ha sempre preso in considerazione, ma normale abbia altre scelte. Capitava con me di parlare dell’Inter, perché ero italiano. Bello sentire determinate cose, la sua Inter ha scritto la storia».