Zenga contesta duramente l’arbitraggio di Lazio-Cagliari, l’ennesimo “particolare” verso i biancocelesti. Dopo il 2-1 subito in rimonta all’Olimpico (vedi articolo) il tecnico rossoblù a DAZN ha fatto notare il netto rigore non dato sullo 0-0 per tocco di mano di Milinkovic-Savic.
VAR SPENTO? – Walter Zenga è furioso dopo Lazio-Cagliari: «Abbiamo fatto una buona partita, tutto sommato. Eravamo riusciti ad andare in vantaggio, avevamo fatto pure un gol bellissimo pronti-via. Poi, in un momento cruciale della partita, abbiamo anche avuto la possibilità di stare in partita grazie a due-tre parate importanti di Alessio Cragno. Però poi c’è un episodio che è rigore netto! Assolutamente! Noi adesso, come Cagliari, siamo anche abbastanza stanchi: con l’Atalanta ci annullano un gol a Giovanni Simeone perché hanno il braccio attaccato al corpo, vanno a vedere alla televisione quello che succede e ci annullano il gol. A Firenze ci annullano un gol per fuorigioco di due millimetri».
EPISODIO NETTO – Zenga non riesce a capire perché a Sergej Milinkovic-Savic non sia stato dato rigore. Lazio-Cagliari era sullo 0-0: «Questo braccio è largo, con le regole che ci sono adesso è rigore. Poi io perdo la partita lo stesso, non è questo il problema, ma questi episodi determinano anche tante cose durante la partita. Non è corretto che non ti vengano date le cose che meriti di avere: mi sembra abbastanza evidente che il braccio sia largo. Qui il braccio è nettamente largo, non capisco come al VAR non possano andare a vederlo. Qui è il regolamento di adesso, non c’è discussione: perché al Cagliari no e a tutti gli altri sì? In Sassuolo-Milan hanno dato un rigore simile».
RIPETIZIONE – Zenga chiude l’analisi arbitrale di Lazio-Cagliari citando una cosa già vista: «Questi episodi pesano. Fra Atalanta, Fiorentina, questo e la punizione bellissima (di Joao Pedro, ndr) che era di seconda sono episodi che in un campionato pesano. Il regolamento, in questo momento, parla chiaro: non c’è da discutere forse sì o forse no. Questo è rigore, punto e basta. Questa è una regola da calciobalilla, però se c’è non vedo perché a me Cagliari la regola viene applicata e alle altre no. È abbastanza chiaro che al VAR lo vedono: sono lì seduti, non sono a prendere un caffè o a fare altro. Questo è rigore, punto».
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