Trentalange, presidente dell’AIA, è stato protagonista di un lungo intervento durante La Domenica Sportiva su Rai 2. L’ex arbitro certifica come quello di Dumfries su Alex Sandro in Inter-Juventus fosse rigore, poi dato dal VAR.
INTER-JUVENTUS, SCELTA CORRETTA – Alfredo Trentalange, presidente dell’AIA, torna su Inter-Juventus. Per l’intervento di Denzel Dumfries su Alex Sandro spiega come si è mosso il VAR con l’arbitro Maurizio Mariani: «Gli dice di consigliare di andare a vedere. La chiave di lettura è che questo è da considerare un grave errore, perché questo era rigore. Quello uguale non dato alla Roma una settimana dopo contro il Milan? Non abbiamo detto che non sbagliamo mai. Noi siamo disponibili anche a far sentire questo video e questo audio».
DA MIGLIORARE – Trentalange parla di come si può perfezionare il VAR: «Sono pochi gli anni e la sperimentazione. Io credo che si può fare meglio, ma non sarei catastrofista. Bisogna mettere a regime una serie di indicazioni, soprattutto bisogna andare nella stessa linea e parlare la stessa lingua di UEFA e FIFA. Questo è uno degli obiettivi che dobbiamo perseguire, e questo farà il bene del calcio. Arbitri solo addetti al VAR? Noi pensiamo che si debba andare un po’ come era successo con gli assistenti, verso una specializzazione. È importante l’arbitro e poi è importante il VAR, che corregge un errore importante».
SCENA MUTA – Trentalange si sofferma sul fatto che gli arbitri non parlino prima e dopo le partite: «Noi tutti dobbiamo cercare di parlare la stessa lingua, conoscere il protocollo. Dobbiamo sforzarci di fare questo, ma non c’è una ricetta: solo provando. È necessario seguire il protocollo, questo assolutamente, e poi cercare di parlare la stessa lingua: non è semplice, il calcio è affascinante anche per questo. A noi piacerebbe spiegare, non giustificare. Mandare gli arbitri a parlare in TV? Si può provare, se le trasmissioni sono di questo tipo e ci sono delle belle persone. Purtroppo sono le persone che fanno gli ambienti, quindi bisogna creare dei presupposti».
STOP AI TUFFI! – In Serie A ci sono alcuni giocatori palesemente simulatori, eppure spesso si vedono fischiare falli a favore. Trentalange tratta il tema: «Sappiamo benissimo che gran parte delle decisioni che fanno parte dei contatti sono da prendere sul terreno di gioco. C’era il rigore per l’Italia contro la Svizzera? Assolutamente sì, credo che sia giusto. Se l’ha dato sicuramente avrà avuto ragione al VAR. Lotta ai simulatori? Anche questo è un fatto culturale, sicuramente culturale. Si tratta di fare formazioni anche su questo, in Inghilterra se un calciatore si butta a terra è considerato un debole perché non aiuta la squadra. Lavoriamo di più sulla cultura».
UOMO CHIAVE – Trentalange prosegue: «Noi, e non solo il sistema Italia, vogliamo che la centralità sia dell’arbitro sul terreno di gioco. Non bisogna dimenticarselo, bisogna lavorare e formare gli arbitri affinché acquisiscano questa centralità. Il VAR serve sostanzialmente per eliminare i grandi errori e le grandi ingiustizie, va vissuto come questo servizio. Credo che sia importante ritornare alla centralità dell’arbitro sul terreno di gioco».
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